il Consiglio Provinciale di Messina
Considerato
che la Dichiarazione di Bruxelles del 23 settembre 2005  ha stabilito che il 28 aprile di ogni anno venga celebrata la giornata mondiale delle vittime dell’amianto;
che nel mondo sono 1.300.000 le persone vittime dell’amianto e che nel 2020 è previsto il picco delle malattie asbesto correlate;
che l’amianto è stato dichiarato pericoloso da tutta la comunità scientifica internazionale fin dagli anni ’60 e che vi sono ancora paesi produttori come Russia, Canada, Brasile, Cina, che lo esportano verso i Paesi in via di sviluppo dove le forme di tutela sociale e sanitaria sono inadeguate o inesistenti;
che in Italia con la legge 257/92  è stata vietata l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione  dell’amianto e che è stata prevista la dismissione graduale dell’utilizzo dell’amianto;
che  non esiste un esplicito divieto di utilizzo o un termine alla dismissione graduale dell’amianto e che nessun obbligo di bonifica è posto ai detentori di materiali contenenti amianto, permanendo in tal modo il rischio amianto negli ambienti di vita e di lavoro;
che è ancora aperto il problema dei risarcimenti alle vittime dell’amianto e nel nostro paese in particolare e che il Fondo Vittime Amianto, istituito con L. Fin. 2008, a favore degli esposti familiari e ambientali è stato poi regolamentato escludendo  proprio coloro per i quali era stato previsto;
che non è neppure stata completata la mappatura/censimento dell’amianto e di conseguenza non sono state avviate le bonifiche né tanto meno adottate misure per la messa in sicurezza di edifici pubblici quali scuole, ospedali, infrastrutture, ecc;
che le regioni sono intervenute con differenti modalità e termini  lasciando spesso i Dipartimenti di Prevenzione delle ASP privi di protocolli sanitari e senza alcuna regolamentazione circa la valutazione del rischio sulla salute dei cittadini e l’ambientale;
che omissioni e ritardi nell’attuazione della normativa in vigore sono una costante incoerente rispetto alla situazione di emergenza sanitaria e ambientale dichiarata  di recente  anche al Ministero della Salute;
che è stata emessa di recente una storica sentenza di condanna da parte del Tribunale di Torino  a carico dei proprietari dell’Eternit, riportando all’attenzione mondiale la dimensione umana del problema amianto e l’urgenza di intervenire per scongiurare il protrarsi di una strage evitabile di vittime innocenti;
che le generazioni future sono destinate ad ereditare una contaminazione sanitaria e ambientale da amianto se la lotta all’amianto non verrà affrontata in tutta la sua portata per la vasta gamma di ripercussioni che vanno dal lavoro, alla salute pubblica, all’ambiente, ai problemi dei consumatori fino alla ricerca epidemiologica;
che la responsabilità che investe ciascun livello istituzionale comporta una determinata azione locale coordinata al fine di evitare il protrarsi di questa piaga;
Visto
che le malattie asbesto-correlate sono in aumento, con numerosi decessi l’anno e che questo è solo l’inizio del picco atteso stante il lungo periodo di latenza  previsto per il 2020;
che la prevenzione non può essere subordinata agli aspetti economici e il diritto alla salute non può essere subordinato ad esigenze di bilancio;
che i materiali contenenti amianto (MCA), soprattutto eternit (80%) per l’utilizzo che se ne continua a fare, per la loro vetustà e l’azione degli agenti atmosferici sono con alta probabilità ormai deteriorati e/o danneggiati e non esiste alcun obbligo di rimozione  ma solo un eventuale “monitoraggio” da parte del proprietario del manufatto, su consiglio degli organi di vigilanza;
che i costi della bonifica sono assai alti e questo non aiuta chi vuole liberarsi dall’amianto, non esistono nella nostra Provincia misure incentivanti per la eliminazione di tale materiale ;
che il problema della fuoriuscita dall’amianto è costituito anche dallo smaltimento dei Rifiuti contenenti amianto (RCA);
– una iniziativa da parte del Consiglio Provinciale, affinché sia ricordato il sacrificio di molti lavoratori  che in nome del profitto e per la mancata tutela della salute, si sono ammalati e sono morti;
– una iniziativa rivolta all’Unione Europea affinchè sia sostenuta a livello europeo”una messa al bando internazionale dell’amianto attraverso una convenzione internazionale”;
–          una iniziativa rivolta all’Unione Europea affinchè sia vietato l’utilizzo dell’amianto in qualunque zona del mondo da parte delle imprese con sede nell’Unione Europea;
– sia stabilito nel nostro paese l’esplicito  divieto di utilizzo dell’amianto e definito un termine alla dismissione graduale dell’amianto;
– sia previsto un piano per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi (amianto)  in accordo con gli enti locali  tale da evitare il transito dei RCA da una regione all’altra e da un paese all’altro, evitando il ricorso alle grandi discariche così come a forme di trasformazione  cristallochimica dell’amianto che non siano sufficientemente sperimentate;
– l’attuazione e o il completamento dei censimenti/mappatura amianto e la realizzazione delle bonifiche per l’eliminazione dell’amianto in tutti gli edifici di uso collettivo ( scuole, ospedali, uffici, ecc);
–  la diffusione di una maggiore percezione del rischio amianto nella popolazione attraverso progetti di informazione o l’apertura di appositi Sportelli Informativi Amianto nei siti maggiormente contaminati;
– l’attuazione o l’aggiornamento del Piano Provinciale Amianto, come previsto dalla L. 257/’92, che consideri tutti gli aspetti sanitari e ambientali nonché l’organizzazione della Conferenza Provinciale Amianto con cadenza annuale;
Auspica
che le organizzazioni internazionali, a partire dalle Nazioni Unite, prendano posizione per la cessazione dell’impiego dell’amianto in ogni sua forma in tutto il mondo;
Invita
il Presidente della Provincia e gli Assessori competenti in coincidenza del 28 aprile a celebrare la giornata dandone una comunicazione istituzionale attraverso i media e con l’invito di dedicare una piazza o una strada alle vittime dell’amianto;
il governo e il parlamento ad attuare il divieto di utilizzo dell’amianto nel nostro paese rispettando il termine stabilito per la dismissione graduale, con opportune sanzioni penali, al fine di favorire la fuoriuscita dall’amianto;
le istituzioni competenti ad armonizzare la normativa relativa all’amianto sotto l’aspetto sanitario e ambientale ;
tutti i livelli istituzionali ad attivarsi per informare i cittadini sul rischio amianto e ad adottare le misure ed i controlli previsti dalla normativa in vigore per prevenire le future esposizioni ad amianto;
– la Provincia di Messina
1. ad organizzare quanto prima la Conferenza Provinciale Amianto quale occasione per approfondire, confrontare e programmare con le altre istituzioni ed i soggetti coinvolti, in particolare con le associazioni degli esposti all’amianto:
–          lo stato di efficienza della legislazione vigente, con particolare riguardo al quadro regionale;
–          l’andamento epidemiologico delle malattie asbesto correlate;
–          lo stato di attuazione del censimento dei siti e delle bonifiche;
2. attuare o completare urgentemente la mappatura della presenza di amianto in tutta la Provincia, attuando o potenziare, al riguardo, il Centro Provinciale Amianto;
3. ad istituire il Registro degli esposti ;
4. all’istituzione del registro per tutte le malattie asbesto correlate (e non solo per i mesoteliomi polmonari) compresi i tumori professionali;
5. ad attuare o completare il Piano Provinciale Amianto come previsto dalle legge 257/’92;
6. ad adottare con l’ASP un Piano di Sorveglianza Sanitaria per gli esposti amianto;
5. ad istituire nella nostra provincia ed in particolare presso i siti maggiormente contaminati Sportelli Informativi Amianto presso le AASSLL, per fornire un servizio di informazione ai cittadini e alle imprese di bonifica e manutenzione;
6 a definire un piano per lo smaltimento dei Rifiuti Contenenti Amianto (RCA) attivando con urgenza un tavolo Provinciale e Regionale.
Messina, 19 aprile 2012
Il consigliere PRC, Francesco Andaloro