La Confartigianato e il circolo di Rifondazione Comunista di Caltagirone, chiedono di sapere dall’amministrazione comunale, le motivazioni che hanno portato al cambio di destinazione d’uso del palazzo denominato erroneamente ceramico ma storicamente conosciuto come palazzo Reburdone, una struttura pubblica gestita da privati che non pratica attività inerenti a museo, motivo per cui furono erogati i finanziamenti europei, all’interno si svolgono attività commerciali, come mostra mercato, utilizzando il marchio DECOP in maniera irregolare, un bar, un disco pub notturno con organizzazione di feste private che nulla hanno a che vedere con attività culturali e col museo e per finire la sede di più società. Una struttura pubblica che poteva essere risorsa turistica per la città, viene trasformato in un centro commerciale, snaturando il finanziamento ottenuto vincolato alla creazione di un museo contemporaneo della ceramica con attività annesse che non vengono svolte, crediamo che questo sia un atto grave che danneggia l’immagine della città di Caltagirone e la priva di un bene pubblico importante per lo sviluppo turistico, un ennesima occasione persa, in un momento in cui l’attività principale della nostra città il turismo e la ceramica, vivono un tragico momento di paralisi economica che stanno portando alla chiusura di botteghe o alla riduzione di lavoratori,anziché investire in risorse si continua a distruggere l’attività turistica non creando attrazione e sostegno, chiedendo all’ amministrazione un urgente incontro, ci impegneremmo a far valere le ragioni dei tanti ceramisti, dei commercianti e di tutti coloro che del turismo vogliono farne risorsa per lo sviluppo economico e culturale della nostra città, per tutti.
Caltagirone, 02/12/2010
Francesco Navanzino, Pres. Confartigianato Caltagirone

Gigi Cascone, Segretario PRC-Caltagirone