Scheletri di cemento lungo le coste di Sicilia. Questo il titolo di un’inchiesta di un giovane giornalista, Rosario Battiato, recentemente pubblicata da un quotidiano locale. L’isola, secondo Legambiente, si trova infatti al terzo posto tra le Regioni per le infrazioni su costa, due per ogni km. Uno dei simboli di questo enorme schiaffo al territorio è rappresentato dall’Aloha Mare, un albergo in costruzione, uno scheletro di acciaio e cemento, che dal 1975 sta aggrappato su una terrazza naturale sul mare, la Timpa di Acireale, in provincia di Catania. Una delegazione del locale circolo di Rifondazione comunista, con in testa il segretario Alessandra Leotta, ha incontrato oggi a Roma, presso la Direzione nazionale del Prc, Maria Campese della segreteria nazionale del Partito dell’Area Ambiente, Territorio e Beni comuni, e Veronica Albertini, responsabile del dipartimento Assetto del Territorio.
Duro il commento di Maria Campese: “Si tratta di un vero e proprio scempio. Da ben 33 anni lo scheletro sconquassa l’equilibrio ambientale di una delle zone più belle del territorio siciliano, in un contesto di riserva naturale”. L’albergo in costruzione si inserisce infatti in zona di protezione integrale della Riserva naturale orientata “La Timpa” individuata anche quale Sito di Importanza Comunitaria ai sensi della direttiva n.92/43/CEE. Veronica Albertini ha sottolineato i problemi che la struttura determina in una zona particolarmente franosa. Per gli esponenti locali e nazionali del Prc l’abbattimento dell’ecomostro e la messa in sicurezza della zona dovranno essere inseriti tra le priorità della prossima amministrazione. Da Rifondazione infine si denuncia il taglio da parte del governo Berlusconi, per il finanziamento della manovra sull’Ici, dei 45 milioni di euro in tre anni previsti dalla finanziaria 2008, l’ultima del governo Prodi, per un fondo per l’abbattimento degli ecomostri.