maria campeseDichiarazione di Maria Campese, responsabile ambiente territorio e beni comuni, segreteria nazionale Prc-Se
La tragedia di Viareggio è purtroppo solo la punta di un iceberg dei rischi che corrono quotidianamente le città e i cittadini a causa del traffico di merci altamente infiammabili e inquinanti sulla rete ferroviaria italiana.  Occorre verificare se le cisterne ferroviarie contenenti prodotti chimici e tossici garantiscono i parametri europei sul trasporto delle merci pericolose o se si tratta di vere e proprie trappole, di bombe lanciate contro il nostro territorio.  Il governo invece delle passerelle o di gettare risorse al vento con la vetrina dell’alta velocità si preoccupi di garantire la messa in sicurezza della rete, dei vagoni in cui viaggiano le merci pericolose e garantisca un servizio adeguato ai pendolari. Solidarietà alle famiglie delle vittime e dei feriti ed alla città di Viareggio così duramente colpita da questa tragedia ed anche alle tante lavoratrici ed ai tanti lavoratori che ogni giorno rischiano la vita sulle strade ferrate e che da tempo denunciano con forza i problemi di sicurezza sulle ferrovie e sui treni. Davanti a queste tragedie non c’è solo il dolo delle società che dovevano controllare la messa in sicurezza delle cisterne, c’è soprattutto la responsabilità del governo che non garantisce la sicurezza e la salute dei propri cittadini, mentre vara paradossalmente leggi sulla sicurezza che sono razziste e pericolose per la democrazia.
Come Prc chiediamo giustizia su questo crimine che ha provocato la morte di alcune decine di cittadini, migliaia di evacuati e seminato il terrore a Viareggio, in terra di toscana. Rifondazione comunista continuerà a vigilare sul rispetto della sicurezza e si opporrà sempre alla logica dei grandi impianti energetici e chimici ad alto rischio sia su rotaia, che in terra ferma o al largo delle coste italiane e soprattutto alla scellerata scelta del governo di procedere alla costruzione di centrali nucleari che sono potenziali bombe ecologici e sanitarie che in caso di incidente genererebbero una catastrofe di dimensioni inimmaginabili.