Nessun politico di professione, solo volti della «Catania delle lotte»: esponenti della società civile, operai, insegnanti precari. Così si presenta la lista civica per le elezioni comunali del prossimo 10 giugno, senza nomi noti, sulla scia del progetto vincente Palagonia Bene comune dello scorso anno. E che per farlo ha scelto come candidato sindaco un giovanissimo di Rifondazione comunista, Matteo Iannitti. «Comunque andrà, noi saremo insieme già l’11 giugno per lavorare» «La proposta scioccante è che il debito del Comune di Catania non lo pagheremo. Scioccante come la candidatura a sindaco di uno come me, che ha ventiquattro anni». Non hanno dietro di sé una grande coalizione, né un volto noto che li sostenga e ancora nemmeno un programma ben definito, se non in un punto cardine: «La dignità delle persone viene prima del rispetto dei bilanci». Consapevoli delle difficoltà di una scelta di rottura con un «centrosinistra che spesso è anche peggio del centrodestra», i membri di Catania Bene Comune, lista civica per le prossime elezioni comunali del 10 giugno, ritengono che «tra Enzo Bianco e Raffaele Stancanelli ci sia poca differenza: gli assessori responsabili dei debiti comunali sono al momento candidati con l’uno come con l’altro». Ma, come se non bastassero le difficoltà del creare una lista civica – prima tra tutte raccogliere le sottoscrizioni, almeno settecento firme -, ne hanno aggiunta una maggiore: un candidato a sindaco giovanissimo, Matteo Iannitti.
Studente, leader del Movimento studentesco catanese, è famoso per i suoi scontri con l’ex rettore dell’Università di Catania Antonino Recca, ed è iscritto a Rifondazione comunista. «E’ giovane, ma viene da anni di lotte. Dallo sgombero dell’Experia fino all’occupazione del provveditorato con gli insegnanti», spiegano i membri della sua eventuale futura «squadra di governo». Sono tutti, come il giovane Iannitti, volti noti della sinistra catanese. Sara Giorlando, membro del forum catanese Acqua bene comune, Sara Crescimone, attivista per i diritti Glbt, Paolo Modica, operaio Fiom alla St Microelectronics, Rosanna Aiello, insegnante precaria. Ma nessuno di loro è un politico di professione.
«Ci sono al momento candidati singoli della sinistra che stanno facendo richiesta a Bianco di essere inseriti in lista pur di essere eletti. Noi vogliamo essere un’altra sinistra, quella con l’hashtag #occupysinistra», spiega sorridendo Iannitti, nel corso dell’assemblea di presentazione del progetto, all’interno del centro Voltaire di via Scuto. «L’esperienza vincente di Palagonia Bene comune ci ha mostrato che dobbiamo fare da soli. Qui dentro per la prima volta vedo non i volti scelti dal partito, ma i compagni di tanti anni di lotte, persone di cui mi fido», spiega Pierpaolo Montalto, segretario provinciale di Rifondazione comunista, e candidato a sindaco di Scordia. «Il programma invece lo costruiremo insieme, con degli incontri che cominceranno sabato 27 aprile nella nostra sede di via Caronda 106», riferisce Sara Giorlando al pubblico, composto da molti di quei «compagni di lotta» a cui Montalto faceva riferimento.
«Ma non è tardi per elaborare un programma?», chiede qualcuno. «No, perché noi non stiamo puntando a vincere le elezioni, ma a costruire un percorso. Comunque andrà, giorno 11 giugno saremo di nuovo tutti insieme per lavorare», spiega il giovane candidato a sindaco, applaudito dall’assemblea. E che nel finale dà un annuncio: «Giorno 30 saremo in piazza Europa, per l’inaugurazione di quella piazza sventrata per costruire un centro commerciale»
da Ctzen.it