La drammatica vicenda del peschereccio con a bordo 128 immigrati e la gestione delle procedure che hanno determinato, nella serata di ieri, mercoledì 27 ottobre 2010, l’espulsione di una sessantina di loro, ha messo in luce la totale inadeguatezza della Prefettura di Catania e di chi la guida.                                                              
 Per tutta la giornata di mercoledì la Prefettura di Catania ha negato l’accesso al Palanitta ai legali dell’Arci, che volevano informare i cittadini stranieri dei loro diritti e della possibilità di richiedere la protezione internazionale. Ha altresì impedito qualunque forma di contatto tra i migranti e le associazioni umanitarie accreditate che ne avevano fatto richiesta (Save the children e UNCHNUR). Ha, nella sostanza, impedito che nel rispetto della legge i migranti potessero essere informati dei loro diritti e della possibilità, ove ne ricossero gli estremi, di avviare le procedure per la richiesta di asilo.                                                                                                   
Anzi ha adottato un comportamento fraudolento nei confronti dei cittadini che manifestavano la loro indignazione di fronte a questi arbitri. Infatti, in serata, la dirigente della Prefettura davanti al PalaNitta, dott.ssa Giuffrè, ha finalmente, garantito alle associazioni umanitarie, in particolar modo all’Arci, che in qualità di Ente di tutela riconosciuto dalla legge ne aveva avanzato richiesta, che un legale avrebbe potuto assistere i cittadini stranieri all’aeroporto di Catania.                     Questa promessa si è rivelato un ignobile trucco per fare in modo che chi manifestava per i diritti dei cittadini stranieri lasciasse passare i pullman. Appena i pullman sono partiti per l’aeroporto, la dirigente ha preso tempo, ritardando la partenza dal PalaNitta dell’avvocato, che avrebbe dovuto raggiungere l’aeroporto insieme alla stessa dirigente. Un fatto gravissimo al quale è seguita un’immediata protesta.
Esprimiamo con forza la nostra indignazione per l’ennesima, drammatica deportazione di uomini che chiedevano aiuto al nostro paese. Il comportamento della dirigente della Prefettura e di chi le ha impartito gli ordini è gravissimo per palesi violazioni di legge, per aver calpestato i diritti umani e per aver ingannato associazioni, partiti e liberi cittadini.
Per queste ragioni la Federazione della Sinistra (Partito della Rifondazione Comunista e Partito dei Comunisti Italiani) e Sinistra Ecologia Libertà chiedono le dimissioni del Prefetto.