I rappresentanti del Comitato promotore per il referendum richiedente l’abrogazione del cosiddetto “Lodo Alfano”, hanno tenuto ieri un presidio davanti all’Università Kore di Enna per protestare contro la decisione dei vertici della Kore, che hanno invitato il ministro Alfano a tenere una c.d. “lectio magistralis” sul giusto processo. Generalmente in tutti gli atenei è consuetudine invitare a tenere particolari interventi accademici (le cosiddette appunto lectio magistralis) personalità autorevoli e riconosciute dal punto di vista scientifico e/o accademico. La decisione della Kore, sotto quest’aspetto, ha veramente dell’incredibile e fa da giusto contorno a una complessiva gestione della Fondazione Kore che, a questo punto, potremmo definire assomigliare sempre più a un modello, più che personalistico e autocratico, di tipo massonico. Non si capisce quale merito scientifico o accademico vanti il ministro Alfano, se non quello che, nell’esercizio della funzione di Guardasigilli dell’attuale governo Berlusconi, fregia con il suo nome un provvedimento legislativo che mette alcuni personaggi al di sopra della legge creando una vergognosa discriminazione tra i cittadini; cittadini che invece la Costituzione vorrebbe tutti uguali di fronte alla legge (vedasi art. 3 Cost.).
Il presidio di protesta, che è stato un inaspettato successo per la grande quantità di firme, a sostegno del referendum, raccolte in così breve tempo, si è rivelato un vero, quanto spontaneo, termometro del clima culturale e politico che si respira presso la “libera” università Kore. Molti degli studenti che si recavano ad ascoltare il ministro Alfano si sono soffermati a parlare con gli organizzatori per avere informazioni e chiarimenti circa la legge di cui si sta chiedendo l’abrogazione. Molti hanno confessato candidamente che andavano a sentire la “lectio magistralis” per i crediti formativi riconosciuti ai partecipanti; con lo stesso candore veniva confessato che non conoscevano il personaggio che li avrebbe di li a poco intrattenuti ne la legge che ha fatto approvare. Altro dato interessante raccolto riguarda i dipendenti (docenti e non) della stessa Kore che all’invito rivolto loro per firmare rispondevano con un “ma che ci volete far licenziare?”.
Dal punto di vista della raccolta firme, che in quella sede era un obiettivo secondario degli organizzatori, concentrati più sulla manifestazione di protesta verso la presenza del ministro, è stato un vero e inaspettato successo che ha consentito in poco tempo la raccolta di circa 180 firme. Con buona pace di Salerno e del ministro Alfano.
p. il Comitato promotore
Rosario Consiglio (segr, PRC)
Gaspare Di Stefano (segr. PDCI)