Lunedì 18 febbraio sarà una giornata intensa e ricca di appuntamenti per gli attivisti di “Rivoluzione Civile con Ingroia”. Gli esponenti della lista guidata dall’ex Procuratore aggiunto di Palermo, infatti, hanno organizzato tre iniziative a cui prenderà parte Franco La Torre, figlio del Segretario del Partito comunista italiano ucciso dalla mafia nell’aprile del 1982 e candidato alla Camera nella circoscrizione “Sicilia 1″ (occidentale).

In mattinata alcuni esponenti del Coordinamento della lista di Enna si recheranno con Franco La Torre al presidio “No Muos” di Niscemi per incontrare i militanti del movimento ed esporre la parte del programma inerente il terrificante progetto in corso di costruzione in quell’area.

Nel pomeriggio sarà la volta di Valguarnera dove, alle ore 17.30, si terrà l’inaugurazione della locale sede del Partito della Rifondazione Comunista, in via Tommaseo 26, intitolata a Pio La Torre.

Infine, alle ore 19, presso la sala Cerere di Enna, si svolgerà l’iniziativa di chiusura della campagna elettorale.

Alcune considerazioni su queste ultime settimane di tetra campagna elettorale

Non si era ancora vista una campagna elettorale così povera di contenuti e di passione civile. Non che nelle passate elezioni si fosse brillato per contenuti e qualità delle proposte, anzi. Ma almeno apparivano più delineate le posizioni e gli schieramenti. Oggi siamo ai minimi storici. Polemiche e ripicche incrociate sugli schieramenti e le alleanze, sconfessioni e abiure di provvedimenti infausti e impopolari assunti all’unanimità e che si cerca ipocritamente e con scarso rispetto della verità di scaricare sul fronte avverso, dall’Imu alle tasse, dalle politiche di austerità alla mancata riforma della legge elettorale. E’ invece chiaro che la trojka Bersani-Monti-Berlusconi così come è stata in piena sintonia nel sostenere il governo tecnico sino a ieri, sarà in armonia a sostenere le politiche del professor Monti domani. La sua agenda è infatti il baricentro di un futuro governo Bersani-Monti, o Monti-Berlusconi, dipende solo dall’elettorato stabilire il socio di maggioranza. Insomma una bella tresca consumata alle spalle dei gonzi che credono che i tre compari siano realmente alternativi, quando è evidente che l’unica competizione è tra Bersani e il cavaliere, molto poco cavalleresco in verità, su chi dei due dovrà invitare Monti a un giro di valzer. Lady Monti esercita un appeal indiscutibile sui biscazzieri dell’alta finanza e sui camerieri politici dell’Europa e potrà garantire ai potenti globali che la musica non cambierà. Con “Monti danzante” non accadrà mai che il compassato valzer euro-tedesco ceda il passo al liscio romagnolo, men che mai alla sdolcinata smandolinata di Apicella. Bersani reclamerà ..un pò di lavoro…un po’ di equità…un pò…di un pò, insomma “Un’Italia un pò giusta”, ma alla prima tacchettata starà sull’attenti.

Rivoluzione Civile non ama la menzogna e le ritrattazioni di convenienza, fa i conti con i problemi reali, propone soluzioni praticabili. Non accetta il verbo neo-liberista di Monti che ha fulminato Bersani sulla strada di Damasco. Il segretario politico e candidato alla Presidenza del Consiglio di un partito che fu il partito dei lavoratori, ha recentemente dichiarato che vuole fare una rivoluzione liberale, che l’Europa è una piattaforma economica di rilievo mondiale, in breve il capitalismo è un bene e non si discute, non lo si riforma ma va governato, cioè servito. Il profumo dei soldi e il controllo di banche e fondazioni deve avergli dato alla testa.

Ingroia propone di recidere il legame tra politica e amministrazione cacciando le caste politiche dai consigli di amministrazione delle aziende pubbliche, economiche, sanitarie, di servizi, Rai in primis. Di ricontrattare in sede europea la riduzione del rimborso del debito pubblico, il fiscal compact, per liberare risorse per gli investimenti e l’occupazione. Hollande e i socialisti europei già lo stanno facendo, le elezioni italiane e poi quelle tedesche potranno allargare il fronte di chi vuole ridurre le diseguaglianze e livelli ormai drammatici di disoccupazione. Dalla crisi si esce con più giustizia non affamando i popoli per salvaguardare gli illeciti profitti della speculazione finanziaria che ha prodotto una falsa ricchezza in titoli derivati, dieci volte superiore alla ricchezza reale prodotta su scala mondiale. Una vera lotta all’evasione fiscale, stimata in 120 miliardi, adoperando le stesse metodologie usate per far emergere gli illeciti patrimoni mafiosi, recuperando risorse destinate a ridurre il carico fiscale sui ceti medio-bassi e le imprese. Introdurre la patrimoniale sui grandi patrimoni, operazione impronunciabile per Monti e succedanei. Abbattere l’onere aggiuntivo della corruzione, che la Corte dei Conti quantifica in 60 miliardi all’anno, con l’approvazione di una efficace legge anti-corruzione che il governo tecnico non è riuscito (ammesso che lo volesse) a far approvare ad un Parlamento recalcitrante e in pieno conflitto di interessi sul tema. Una lotta senza quartiere alla mafia per sradicarla definitivamente, rendendo più rapide ed efficaci le procedure di esproprio dei patrimoni criminali che movimentano 180 miliardi all’anno.

Tutto questo è possibile a condizione che ci sia una precisa volontà politica. Sinora è stato più facile e conveniente tagliare diritti e tutele dei lavoratori, politiche sociali, istruzione, università e ricerca, abbandonare al degrado i beni culturali, allungare i tempi per il diritto alla pensione, non adeguarle all’aumentato costo della vita se superiori a 1.400 euro mensili, paralizzare l’attività giudiziaria, indebolire le forze dell’ordine, lasciar scoppiare le carceri, ormai indegne di un paese civile.

A fronte di tutto questo è cresciuta la spesa militare per le missioni all’estero e per investimenti in armamenti. Quale schieramento politico ha nel proprio orizzonte tutto questo? Gli F-35, i super caccia bombardieri della Martin Loocheed, così graditi anche a Bersani che, al solito suo, li vuole tagliare solo …un pò, ci costeranno uno sproposito per i prossimi vent’anni,. Occorre dire di no, rescindere il contratto, destinare quelle immense risorse a realizzare asili, rimettere in sicurezza gli edifici scolastici, assicurare la manutenzione di strade e ponti, rilanciare l’edilizia popolare, sostenere il diritto allo studio e al reddito di cittadinanza, realizzare infrastrutture, sopratutto nel grande assente di cui nessuno parla se non Rivoluzione Civile, il Mezzogiorno.

Malapolitica, criminalità, irresponsabilità della classe dirigente stanno desertificando il Sud, sopratutto della sua parte migliore e più giovane. Occorre ripartire con questa priorità, i giovani e il Mezzogiorno, ma questo si tiene insieme con la legalità e gli investimenti, con la competenza e l’onestà di chi si occupa della cosa pubblica, con un nuovo modello di sviluppo ecosostenibile e la promozione della ricerca scientifica, con il lavoro, fonte della vera ricchezza, e con la giustizia sociale, fonte della concordia e di una rinnovata convivenza tra uomo e donna, giovani e anziani, con il riconoscimento di nuovi diritti civili per una nuova cittadinanza giusta e solidale.

Rivoluzione Civile Ingroia parla al cuore e alla mente di tutti quelli che cercano di elaborare il disgusto e l’indignazione per lo stato di cose presente in impegno civile cosciente per costruire un’Italia rinnovata e degna.

Il Coordinamento ennese di “Rivoluzione Civile con Ingroia”

Da DedaloEnna Press e Vivienna del 14/02/2013