Intervistato da LiveSicilia, l’assessore alla Partecipazione e al Decentramento del Comune di Palermo parla del nuovo soggetto politico che sta nascendo sull’asse Palermo-Napoli. “Non un partito dei magistrati, ma una presenza a sinistra, critica e senza ortodossie”. Annuncia l’adesione dei big e uno spazio per la Marano e attacca Sel, “Il loro comportamento è ambiguo”.

PALERMO – I tentennamenti di Antonio Ingroia e la sua possibile candidatura alle prossime politiche stanno animando i dibattiti politici nazionali.  Il magistrato è il personaggio del momento ed intorno a lui, prima ancora che le riserve sul suo futuro politico vengano sciolte, già orbitano nomi, si parla di alleanze e di movimenti. Ma chi sono gli “Ingroiani” di Palermo? Quali forze appoggerebbero la sua eventuale candidatura a premier?

Uno di loro è sicuramente l’assessore alla partecipazione e al Decentramento del capoluogo, Giusto Catania. “Saluto con positività la possibile discesa in campo di Ingroia – dice Catania – Spero che sciolga le riserve positivamente e che si candidi e che il suo appello alle forze politiche, perché facciano un passo indietro in favore della società civile. L’operazione Ingroia potrebbe essere una sorta di big bang a sinistra per ricostruire un processo di contaminazione delle culture critiche e un nuovo vocabolario della sinistra”.

Un nuovo soggetto politico, quindi, che nasce anche a Palermo?
“Palermo e Napoli sono le capitali di questo processo politico che nasce dall’esperienza amministrativa delle due città. Nessun partito dei giudici o dei nostalgici però, solo una presenza a sinistra che va a coprire uno spazio che in questo momento non copre nessuno”.

Una nuova entità politica, dunque, che è già identificabile con facce e nomi?
“In questi mesi le interlocuzioni sono state positive con uomini e donne, sia appartenenti ai partiti che alla società civile, alle realtà sindacali, ai centri sociali, ma anche con persone che si avvicinano per la prima volta alla politica…”

E tra i cosiddetti big? Avete l’adesione, ad esempio di attuali amministratori di Palermo, come Orlando e Giambrone?
“Certo, loro rientrano in questo processo, ma non solo, come detto, c’è la necessità che tutti partecipino ma che le forze politiche compiano un atto di generosità lasciando spazio. Un altro nome che mi viene in mente è quello di Giovanna Marano che si è messa a disposizione di un processo ed è giusto che vada valorizzata, mi stupisce che questo nome non sia stato proposto da altri”.

Il riferimento è a Sel?
“Il comportamento di Sel è stato ambiguo. A parte l’errore macroscopico commesso dal candidato, che non si è accorto di non essere candidabile, noi abbiamo affrontato le regionali con un alleato che correva con noi in Sicilia e intanto partecipava alle primarie con il Pd”.

Il nuovo “progetto” quindi sarà ancora più a sinistra?
“Quella che sta nascendo è un’operazione politica, non elettoralistica, che vuole creare una sinistra critica senza ortodossie o stereotipi. Sono contento, infatti, di aver ritrovato unità di intenti e di programmi con persone come il mio maestro, Fausto Bertinotti. Poi Ingroia, per riprendere l’iniziativa di LiveSicilia, è a pieno titolo il siciliano dell’anno, insieme chiaramente ad Orlando e a Crocetta”.