Domenica si vota per rinnovare il Parlamento Europeo e per eleggere il nuovo presidente della Commissione Europea: l’esito di tale competizione determinerà i nuovi equilibri politici su scala continentale che avranno grande importanza per tutti gli stati membri dell’Ue, per i prossimi cinque anni.  Invece, il dibattito politico italiano ignora l’importanza del voto europeo discutendo, in modo provinciale, esclusivamente di questioni nazionali. Se si entrasse nel merito delle grandi sfide che attendono l’Ue nei prossimi anni si scoprirebbe che i presunti grandi antagonisti italiani (Berlusconi – Alfano – Renzi) in Europa sono alleati. Lo sono da anni ed infatti hanno condiviso il governo delle istituzioni comunitarie che hanno praticato l’austerità e il taglio delle risorse allo Stato sociale. Poi ci sono gli “sfasciacarrozze” che, invece di interrogarsi sul futuro possibile dell’integrazione comunitaria e sulla necessità di cambiare le politiche economiche e sociali, si limitano semplicemente a urlare che bisogna distruggere tutto.
Il problema non è l’Unione europea in quanto tale, il problema sono le politiche attuate dell’Unione europea.
Bisogna cambiare politica e l’unico soggetto che ha avanzato una proposta in grado di modificare le attuali scelte comunitarie, senza demagogie né populismi, è la lista “L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS”.
Nei prossimi anni l’Europa dovrà scegliere di invertire la rotta: occorre un nuovo intervento pubblico in economia che inverta il dogma delle politiche neoliberiste e i vincoli del fiscal compact che stanno aumentando la povertà; una nuova politica comune sull’immigrazione e l’asilo; una politica estera svincolata dagli equilibri militari e protesa alla cooperazione e allo sviluppo; una politica agricola in grado di tutelare le produzioni locali e non le multinazionali; una programmazione dei fondi strutturali (2014-2020) protesi alla definitiva eliminazione degli squilibri; una politica educativa in grado di interrogarsi sui fallimenti dell’agenda di Lisbona… Insomma per cambiare l’Europa serve una nuova Politica delle istituzioni comunitarie.
Il nostro riferimento è l’impegno di Alexis Tsipras, il leader della sinistra greca che, negli ultimi anni nel Paese che ha sperimentato sulla pelle dei lavoratori le politiche della Troika, è stato in grado di proporre un’alternativa di sistema e una seria politica economica che rimettesse al centro le persone e non le banche.
Nella patria della democrazia è nato un nuovo modello in grado di ricostruire la democrazia in Europa stritolata dalle oligarchie finanziarie e dalle tecnocrazie.
Inoltre, la lista “L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS” è un esperimento in grado di ripensare la sinistra italiana, ricostruendo spazi di aggregazione politica e un nuovo soggetto unitario. Dall’Europa può nascere la spinta per ricostruire una sinistra plurale nel nostro Paese.
Nella circoscrizione Sicilia-Sardegna ci sono molti candidati in grado di rappresentare, in modo esemplare, l’aspirazione della lista. Io voterò per Antonio Mazzeo, un militante attivo contro il Muos e la militarizzazione del Mediterraneo; un giornalista che ha saputo indagare gli intrecci mafiosi nella costruzione del Ponte sullo stretto.
Domenica si vota per il nostro futuro.
Giusto Catania, Assessore del Comune di  Palermo già parlamentare europeo