Mentre a Mirafiori va in atto il referendum-truffa che Marchionne ha imposto di somministrare agli operai ,per fargli credere che non si tratta di un ricatto, allo stabilimento Fiat di Termini Imerese il Partito della Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti hanno organizzato dei volantinaggi per dire NO all’accordo di Mirafiori, chiedendo, invece, la nazionalizzazione della Fiat. Decine di volanti di Polizia e Carabinieri ci attendono davanti allo stabilimento, un passo in più verso la strategia della tensione e di demonizzazione che ha investito, adesso, dopo gli studenti nelle scorse settimane, anche gli operai.
“L’opinione pubblica pensa che siamo delinquenti, che ci mettiamo in malattia perché non vogliamo lavorare. Perché non viene Marchionne a lavorare nelle nostre stesse condizioni di sicurezza?” – ripetono molti lavoratori.
Durante il primo turno di volantinaggio un gruppetto ci grida: “Vergogna, state con Marchionne, per voi siamo solo carne da macello”. Attoniti ci avviciniamo a loro chiedendo spiegazioni, ci dicono che “il Pd si fa vedere solo per chiedere voti e poi difendono i padroni”, gli spieghiamo che siamo della Federazione della Sinistra, che siamo comunisti e che stiamo lottando per loro. Da quel momento in poi smettono le urla contro di noi, si discute davanti la fabbrica, si legge assieme il volantino.
Ci ringraziano perché “siamo gli unici che non vengono davanti lo stabilimento quando non ci sono le elezioni”.
Rimaniamo ancora assieme ai compagni e alle compagne, al Segretario Regionale del Prc e al Segretario della Federazione di Palermo, aspettando che entrino in fabbrica gli operai del turno delle 14,.
Ci chiedono il volantino, ci raccontano le lotte passate e, con la rassegnazione negli occhi, i più anziani ci dicono che sono preoccupati soprattutto per i loro colleghi più giovani.
Uno di loro, l’ultimo, ci saluta, alzando il pugno.
Francesco Bellina – Coordinamento Nazionale Gc