GRUPPI DI ACQUISTO POPOLARE. Promossi da Rc hanno avuto vita breve. “Il costo sceso a 1,5 euro al chilo in quattro negozi”
La loro attivazione era stata salutata come provocazione contro il caro vita in tempo di crisi. I Gap, Gruppi di acquisto popolare, promossi da Rifondazione Comunista in città hanno però avuto vita breve. “Nati nel dicembre del 2008, hanno chiuso i battenti nel giugno dell’anno scorso – ricorda Carmelo Albanese, coordinatore nazionale dei Giovani comunisti – e quest’anno non riusciamo ad avviarli per mancanza di locali adeguati, più volte richiesti al Comune”.
L’esperimento era nato dopo lo scoppio della crisi: “Mentre gli italiani diventavano sempre più poveri – spiega Albanese – in città continuava ad aumentare il costo del pane, nonostante quello della farina fosse diminuito”. A Enna, cosi come in tante altre città, i militanti di Rifondazione dettero vita a un’iniziativa rivolta a tutti, compresi quelli senza tessera di partito. “Abbiamo contattato tutti i panificatori della città – racconta Carmelo – chiedendo loro di venderci 200 pagnotte da un chilo a un euro. E’ stato solo uno a darci la propria disponibilità”. Così, una volta a settimana nelle sedi (in prestito) dell’Auser Cgil di Enna alta e del Sunia di Enna bassa sono state distribuite a un euro forme di pane, anche (più di rado) arance, rucola, lattuga, olio extravergine e vino. “Abbiamo distribuito tre tonnellate di ottimo pane e cinque di arance – precisa Albanese – e accolto l’adesione di 150 famiglie. Molte erano indigenti a tal punto che portavano i soldi accumulati a due e cinque centesimi di euro e tanti sono gli ennesi che adesso si lamentano per la mancanza dei Gap. Credo comunque che abbiamo lasciato il segno, visto che quattro panifici hanno abbassato il costo del pane da 2,50 euro a 1,50 euro”. E i giovani comunisti questo sabato alle 17 in piazza San Francesco organizzano “Arancia metal-meccanica”, una distribuzione d’arance a basso costo il cui ricavato sosterrà la resistenza degli operai di Termini Imerese.
(di MA. VA. Giornale di Sicilia del 10 febbraio 2010)