Il 10 marzo di 63 anni fa, a Corleone, la mafia uccideva barbaramente Placido Rizzotto, partigiano, dirigente della CGIL, impegnato nelle lotte per la terra e la democrazia.
Con l’omicidio di Placido Rizzotto e di decine di altri dirigenti sindacali e della sinistra, con la strage di Portella della ginestra, si evidenzia quel ruolo della mafia al servizio delle forze politiche e sociali reazionarie, interne e internazionali, che rappresenta una delle ipoteche più gravi nella storia della Sicilia e del paese.
E’ un nodo che, in forme nuove, si ripropone ancora oggi.
Ricordiamo, dunque, il sacrificio di Placido Rizzotto come una pagina essenziale della storia del movimento operaio siciliano, che ha unito impegno antimafioso e mobilitazioni per i diritti sociali. Questa tradizione di lotta è per noi un punto di riferimento prezioso nelle battaglie di oggi contro la mafia e i suoi legami con il potere politico ed economico, per la difesa del mondo del lavoro da vecchie e nuove ingiustizie.
Luca Cangemi, Segretario regionale PRC-Sicilia