Sulla variante al P.R.G. si giuoca una partita importante: il futuro e lo sviluppo di Vittoria. Un futuro da inventare, la drammatica stagnazione della nostra economia attraversata da una crisi senza precedenti che ha messo in ginocchio il nostro modello economico delle piccole e medie imprese.

Il nostro P.R.G. deve leggere questa realtà e lo schema di massima deve contenere le direttrici e gli strumenti più idonei a garantire un sano e ordinato sviluppo urbanistico compatibile con le nuove esigenze sociali ed economiche. O almeno così dovrebbe essere!
Abbiamo sempre sostenuto che uno strumento indispensabile per combattere la crisi economica che ci ha investito in questi ultimi anni è un P.R.G. che faccia scelte chiare e che tenga in considerazione che la domanda di abitazioni è in forte regresso, basta leggere gli stessi dati dello schema di massima (pagg. 113-114) a Vittoria ci sono 27.265 abitazioni e 18.598 famiglie. Ipotizzando un rapporto medio di un’abitazione per famiglia si rileva un surplus di 8.667 abitazioni.
Il rilancio economico ed edilizio deve indirizzarsi alla valorizzazione e riqualificazione del centro storico e dei quartieri e rivisitazione del modo di costruire sempre più orientato a immobili serviti da fonti energetiche rinnovabili, di maggiore sicurezza sismica e di bioedilizia, prevedendo una serie di regolamenti e agevolazioni.
Questo è chiedono le imprese locali e le associazioni di categoria con in testa la CNA.
Lo schema di massima che viene presentato in questi giorni, non prevede nulla di ciò.
Il nuovo P.R.G. si basa su indirizzi che non tengono conto delle nuove realtà sociali ed economiche di Vittoria. L’idea di fondo è continuare con l’espansione edilizia macinando porzioni importanti di territorio.
Ma soprattutto lo strumento che viene individuato per l’espansione è la perequazione, strumento di destra e altamente pericoloso.
Per perequazione si intende quella pratica urbanistica, in cui P.A. e chi intende costruire si accordano, la PA rinuncia agli oneri di urbanizzazione a fronte della realizzazione di opere di urbanizzazione realizzate dal privato, e di converso concede il diritto ad edificare.
Le aree in espansione su cui si applicherà la perequazione sono Scoglitti, tutta la ex 115 in direzione di Pedalino, ma anche la zona dell’aeroporto.
A chi giova tutto questo?
Non certo al comune che rinuncia al governo del territorio, affidando a dinamiche di accordo le operazioni di trasformazione territoriale a fronte della miseria della realizzazione di qualche piazzetta o campetto di calcio.
Non ci si rende conto che in tal modo, si favorisce una sviluppo disordinato che non tiene conto delle reali esigenze del territorio e dei quartieri e si penalizzano pesantemente le piccole e medie imprese locali. Ad avvantaggiarsene saranno le poche e grandi imprese di costruzione.
Ma che senso ha favorire una simile espansione quando mancano le infrastrutture di collegamento con l’aeroporto di Comiso, che, se aprirà, resterà una cattedrale nel deserto?
Che senso ha espandere a dismisura le porzioni di territorio di Scoglitti senza tenere conto del Piano Paesaggistico, senza avere predisposto i piani di recupero delle zone costiere, senza prevedere nel P.R.G. strumenti di recupero delle stesse?
La risposta è: “non ha senso”, a perdere sarà la città e ad avvantaggiarsene sarà il partito della cubatura e del mattone selvaggio. Altro che sviluppo, altro che turismo.
Ben si comprende la fuga di questa classe dirigente incapace di governare e a non rappresentare i reali interessi dei cittadini e a lavarsi le mani in mancanza di un reale progetto di sviluppo del nostro territorio e della nostra economia.
La variante del P.R.G. ricalca le indicazioni politiche della maggioranza, oggi allargata a SeL e UdC e transumanti vari che non hanno speso da un anno a questa parte alcuna obiezione a questo Piano pur conoscendone il contenuto. Ad esempio il SEL che oggi alza la voce con Pollara, conosceva il piano, tant’è che il consigliere (nonché presidente della commissione assetto e territorio) Dott. Mustile siedeva in prima fila alle presentazioni. Tutto ciò è ridicolo e indisponente.
Si tratta di un recital in vista della fuga delle prossime elezioni regionali/nazionali. Il copione è sempre lo stesso; si scalpita in vista di nuovi incarichi, come è successo per la Vittoria Mercati, poi viene nominato il presidente che non si degna nemmeno di approvare il regolamento!
 
tratto da risvegliati.it