L’ASSESSORE GIUSTO CATANIA (RIFONDAZIONE)

“Mov139 col Pd? No, grazie. Bene la giunta politica”

Sabato 30 Novembre 2013 – 16:47 di  (Live Sicilia)


“L’esclusione di Palermo a capitale della cultura è una conseguenza dell’isolamento politica di questa esperienza amministrativa. Costruiremo un soggetto a sinistra del Pd, magari con Sel, sperando che il Pd cambi e faremo una lista alle Europee”.

Giusto Catania

PALERMO – Insieme a Barbera Evola, è uno dei due assessori della giunta Orlando a non aver aderito al Mov139 proprio mentre il sindaco invece annuncia la trasformazione in “politica” della giunta. “Io resto a sinistra – dice Catania – voglio costruire un soggetto a sinistra con gli studenti che occupano e magari anche con Sel, che dialoghi con un Pd diverso da quello che c’è oggi. L’isolamento politico ha comportato la bocciatura a capitale della cultura”.
Assessore, cosa ne pensa di questa scelta del Mov139?
“La capisco ma non la condivido. Credo che ci sia la necessità politica di Orlando, della giunta e del movimento di avere dei riferimenti nazionali ma io sto lavorando ad altre ipotesi di costruzione dello spazio di una sinistra in Italia, visto che il Pd è irriformabile. Questa è la differenza tra me e il sindaco: lui pensa di poterlo cambiare, io no. Il Pd è al governo con Alfano, Schifani, Formigoni e Giovanardi e fino a poco tempo fa con Berlusconi. Spero che Orlando abbia ragione e che il Pd possa tornare a essere progressista, dopo aver fatto la riforma Fornero, ma l’alleanza Letta-Alfano rischia di essere la scelta strategica del Pd”.
La giunta però diventa politica…
“E’ un’ottima notizia, sono contento. Per cultura penso che i governi tecnici non esistano, tutti hanno una identità politica. La giunta ha sempre avuto una sua caratterizzazione politica, il fatto che lo riconosca anche il sindaco è un’ottima notizia”.
Per lei cosa cambia?
“Per me non cambia nulla, io ho esercitato il mio mandato in totale armonia con gli altri assessori e non credo che da ieri a oggi sia cambiato qualcosa. Non sono mai stato iscritto al partito di Orlando, mai, sono sempre stato suo alleato e continuerò ad esserlo ma sempre in un partito diverso”.
Ma il rapporto col Pd produrrà cambiamenti al Comune?
“Credo che il tema sia l’ancoraggio al programma, dovranno essere i consiglieri del Pd al Comune ad adeguarsi visto che fino a ieri i consiglieri democratici hanno tenuto una conferenza stampa attaccandoci. Guardiamo le percentuali di voto dei consiglieri del Pd: nella stragrande maggior parte dei casi si sono astenuti o sono usciti dall’Aula. Saranno loro a dover decidere cosa fare. La giunta continuerà a lavorare sul programma”.
E a chi ipotizza rimpasti, cosa risponde?
“Sono cose di cui parla il sindaco, non io”.
Cosa può cambiare per Palermo con un’alleanza col Pd?
“L’esperienza amministrativa di Palermo deve avere un riferimento politico regionale e nazionale, abbiamo subito in questi mesi un isolamento politico. Abbiamo fatto la Consulta delle Culture e non ne ha scritto nessun giornale nazionale, così come la vicenda capitale della cultura. Io do una lettura politica dell’esclusione, se fossimo stati organici a un governo Pd le cose sarebbero andate diversamente. E’ stata solo una scelta politica”.
E come Rifondazione che farete?
“Noi ribadiamo l’alleanza con Orlando, costruita su un programma di governo. Continueremo a ribadire i punti fondamentali di questa alleanza, come la tutela del carattere pubblico delle partecipate che per noi è fondamentale. Ci sono giovani che occupano le scuole in nome del futuro e della speranza che non hanno riferimenti di partito, nessuno li ascolta: dobbiamo ricostruire uno spazio politico che ascolti questa istanza. Il Pd è al governo da due anni, la favoletta di Berlusconi non funziona più, eppure su ricerca, scuola e università la posizione del governo è stata regressiva. Dobbiamo costruire un nuovo soggetto che includa non solo comunisti, ecologisti, cattolici progressisti ma anche movimenti ed esperienze di lotta”.
Che differenza ci sarebbe con Rivoluzione Civile?
“Quello era un cartello elettorale, serve un soggetto politico che agisca non solo per le elezioni. Faremo il congresso nazionale di Rifondazione il prossimo fine settimana e questo sarà uno dei temi fondamentali”.
Farete una lista per le Europee?
“Certamente ci sarà una soggettività che si candiderà a sinistra del Pd. E non ho abbandonato la speranza di ritrovare i compagni di Sel: continuare a perseguire a tutti i costi la speranza che il Pd si redima non è la strada giusta. Costruiamo insieme un soggetto a sinistra del Pd che dialoghi con i democratici, sempre che il Pd cambi la linea degli ultimi anni. Queste primarie segnano un arretramento rispetto alle scorse, non parlano nemmeno del lavoro o della subalternità a questa Europa della Merkel. Il binomio Letta-Alfano guiderà il Paese fino alla fine della legislatura, non è una parentesi”.
Questo vale anche in Sicilia?
“Il governo locale è altra cosa. Col Pd ci misuriamo sulle scelte di governo, sulle cose che si fanno, ma è anche vero che il Pd alle scorse elezioni ha fatto altre scelte”.