su catania.blogsicilia.it, 8 luglio 2013
“E’ ora che la città ricordi Salvatore Novembre”. Lo afferma l’ex parlamentare nazionale del Partito della Rifondazione Comunista Luca Cangemi, nel 53esimo anniversario della scomparsa del giovane operaio edile disoccupato, ferito a morte da un proiettile delle forze dell’ordine durante una manifestazione a Catania. La protesta nel capoluogo etneo seguiva i sanguinosi scontri in molte piazze italiane, con morti e feriti, contro il governo del dc Fernando Tambroni Dc e il sesto congresso nazionale del Msi, i cui voti furono decisivi per la fiducia al monocolore democrastiano, che doveva tenersi a Genova.
“In quei giorni – afferma Cangemi che è segretario del circolo “O.Benario” di Prc – in tutta Italia si protestava contro la svolta autoritaria che il governo Dc-Msi, presieduto da Tambroni stava cercando di imporre al paese. Ci furono complessivamente undici morti, fin quando Tambroni fu costretto alle dimissioni. Un settore importante della società catanese entrò in quei drammatici giorni, da protagonista, in un grande movimento di difesa dei diritti democratici e sociali, che aprì una fase nuova della vita del paese”.
Secondo Cangemi in questi decenni si è tentato di disperdere con particolare accanimento la memoria di quelle vicende, che invece dovrebbero rappresentare un punto di riferimento essenziale. E quest’atteggiamento continua. In occasione del cinquantesimo anniversario l’amministrazione comunale di destra rifiutò il consenso a una lapide commemorativa, sul luogo dell’uccisione di Salvatore. Ancora oggi non vi è nessun segno di ricordo e di riconoscimento della città a chi sacrificò la sua giovane vita per difendere i diritti di tutti. La nuova amministrazione comunale – conclude Cangemi – dovrebbe sentire il dovere civile e istituzionale di compiere un atto riparatore e di ricordare degnamente il sacrificio di Salvatore Novembre”.