Cara “Liberazione”, dopo dieci anni la morte di Lele Scieri rimane una macchia indelebile per le istituzioni del nostro paese. Né la magistratura né tantomeno le autorità politiche e militari hanno trovato un responsabile per la spaventosa vicenda di un ragazzo lasciato agonizzare e morire (e il cui corpo venne ritrovato dopo ben tre giorni) in una struttura per sua stessa natura sorvegliatissima. La “Folgore” si conferma una zona franca in cui non valgono le leggi della Repubblica , le forze armate italiane continuano a vivere in una situazione di omertà, come dimostrano tante vicende precedenti e successive alla morte di Scieri (basti pensare alle morti per le armi all’uranio). Il solo modo degno di ricordare Emanuele Scieri è rilanciare la battaglia per ottenere verità e giustizia, per impedire che continuino ad operare sotto le insegne dello Stato corpi che violano ogni principio di democrazia e civiltà.

Luca Cangemi, Segretario Prc Sicilia su Liberazione del 20 agosto 09