Il Cantiere Navale non può subire un ulteriore ridimensionamento produttivo. Fincantieri proponga un piano di rilancio.
Dichiarazione di Antonio Marotta, segretario regionale di Rifondazione Comunista – SE
La proposta, avanzata da Fincantieri, di un ulteriore ridimensionamento dei Cantieri Navali di Palermo è inaccettabile, sarebbe un  ulteriore delitto commesso contro i lavoratori e contro la città di Palermo.
Non è accettabile che quella che fù  la principale industria palermitana, già duramente colpita nella sua capacità lavorativa ed occupazionale, anche per gravi responsabilità dei governi e della classi politiche siciliane, oggi sia relegata alla marginale attività delle riparazioni navali.
La proposta di Fincantieri per un’ulteriore riduzione di personale, pari a 200 unità, va rigettata con forza, anche perchè  sarebbero insopportabili le ripercussioni su una realtà già duramente ferita da una grave crisi economica e sociale.
Il Cantiere Navale di Palermo ha tutte le potenzialità per riprendere la piena attività di costruzione di nuove navi.
Fincantieri, piuttosto che continuare a  tagliare posti di lavoro, presenti un piano di rilancio produttivo dell’insediamento industriale, da concordare con i sindacati ed i lavoratori.