Sabato 12 marzo, ore 10,00
presso
Aula autogestita di ex-chimica del rettorato dell’Università di Messina, piazza Pugliatti n.1 – Messina
ASSEMBLEA PUBBLICA NO PONTE

di seguito il comunicato della Rete No Ponte:

“Oltre 400 milioni di euro spesi, secondo recenti pubblicazioni, precedentemente alla redazione del progetto definitivo. 110 milioni di euro spesi, a detta dell’A.D. della Stretto di Messina S.P.A. Pietro Ciucci, nell’ultimo anno per il progetto. Questi, all’oggi, i conti economici del Ponte sullo Stretto. Di questo fiume di denaro le popolazioni dell’area dello Stretto non si sono neanche rese conto: tale è stata l’insignificanza di questa spesa per il territorio. Questo è il Ponte: un prolungato meccanismo di sperpero di denaro pubblico.
L’ansia disattesa con la quale gli amministratori locali tentano di giocare un ruolo nell’iter della costruzione del Ponte, provando a ricavare qualche scampolo di opera compensativa in cambio della devastazione del territorio, è l’esplicitazione più chiara del massacro di democrazia contenuto nei meccanismi previsti dalla politica delle grandi opere (che sono poi uguali a quelli per le emergenze e i grandi eventi). La verticalizzazione delle scelte è ormai assoluta. Le rappresentanze politiche non contano più nulla. Men che meno le popolazioni locali.
Il movimento no ponte ha in questi anni contrastato la prospettiva del Ponte producendo mobilitazioni, approfondimenti e informazione. Lo ha fatto a partire da risorse molto scarse ma con grande generosità e passione. Il risultato è stato una crescita del movimento e dell’opinione no ponte. Il risultato più consistente di questo percorso fu la manifestazione del 22 gennaio 2006 che contribuì a fermare (purtroppo solo temporaneamente) l’iter del Ponte.
I prossimi mesi saranno molto importanti perché sono attesi una serie di passaggi vincolanti nella prosecuzione di questo iter: l’acquisizione del Progetto definitivo (redatto da EurolinK) da parte della Stretto di Messina S.P.A., l’autorizzazione del Cipe, la ricerca delle risorse private sui mercati, la redazione del Progetto esecutivo, l’avvio dei cantieri. E’ molto importante, quindi, mobilitarsi oggi per bloccare questo processo, evitare che vada avanti. Non si tratta più tanto di discutere sulle ragioni del Sì e le ragioni del No. Quello è possibile farlo a bocce ferme. Oggi bisogna fermare l’iter, consapevoli del fatto che ogni euro speso per il Ponte sarà un euro strappato alla protezione del territorio, ai servizi pubblici, all’istruzione, al welfare.
Sarà, quindi, necessario produrre mobilitazioni estese da parte dei territori interessati e dei movimenti che si battono contro le devastazioni ambientali e per la difesa dei beni comuni. Sarà necessario mettere a disposizione del movimento i percorsi fin qui attivati e dare vita a esperienze più allargate. Sarà necessario costruire consenso intorno a pratiche e contenuti piuttosto che intorno a sigle e meccanismi identitari.
Proponiamo a tutti e a tutte di parlarne in una assemblea aperta del movimento no ponte nella quale decidere in maniera condivisa tempi e modi delle prossime iniziative. Per parte nostra riteniamo che un passaggio ineludibile sia la preparazione di una grande manifestazione a Messina in primavera.”
Rete No Ponte