da Davide Guastella su risvegliati.it del 18 gennaio 2012
La protesta dei forconi presenta una piattaforma di problematiche condivisibile.
Esiste però una strana anomalia che noi abbiamo notato sin da subito. Il profondo disagio economico che migliaia di microimprese agricole, commerciali, artigianali dell’isola vivono da oltre un decennio è stato catalizzato e organizzato dai grossi gruppi che gestiscono i trasporti (non dagli autotrasportatori) e la commercializzazione (non i commercianti) dei prodotti agricoli siciliani.
In quei settori dove troppo spesso si annida quella che il procuratore Grasso è arrivato anche a definire borghesia mafiosa.
Questo movimento che di spontaneo ha ben poco ha organizzato in punti strategici fermi e blocchi con la violenza (vedi i due casi di accoltellamento) e ha imposto la chiusura dei mercati agricoli più importanti. Guarda caso la risposta, per la prima volta, è stata immediata. Cosa strana e singolare in una terra dove l’immobilismo è la regola.
Poche ore prima che iniziasse il blocco una delegazione di “forconi” si era incontrata col presidente della regione, a fronte di quell’incontro in cui il presidente Lombardo diceva che le responsabilità erano dell’Europa e da lì il blocco dell’economia siciliana. Dopo due giorni di protesta la stessa delegazione si incontrerà a breve nuovamente con il presidente Lombardo per ottenere cosa? Se tutto dipendeva da Bruxelles (risposta che Lombardo ha dato ai forconi venerdì scorso) dopo solo due giorni cosa è cambiato?
Perché non si poteva trovare prima l’accordo? Perché i cittadini devono subire enormi disagi? Perché gli agricoltori dovranno subire l’ennesima mazzata, buttando decine di tonnellate di prodotto? Perché questa prova di forza ha visto schierati all’unisono tutti i network siciliani? Perché attaccare la politica in modo generico per poi rivolgersi e rivalutare sempre i soliti noti cioè i responsabili di questo sfascio economico e sociale?
Cosa ci fa il presidente Zamparini (presidente del Palermo calcio) che guida un movimento che incita alla rivolta fiscale? Cosa ci fanno i dirigenti di forza nuova? Cosa fanno alcuni dirigenti regionali del PDL e dell’MPA, Grande sud mascherati da forconi?
Infine ci chiediamo da dove vengono i fondi per tappezzare l’intera regione con manifesti che promuovono “forza d’urto”? Questa manifestazione intercetta il disagio, soffia sul fuoco della disperazione e alimenta il malcontento popolare che cova da tempo per le vessatorie misure economico fiscali introdotte dai governi (regionali e nazionali) di centro destra ma è di stampo reazionario e propone soluzioni corporativistiche inaccettabili.
Il fatto che sia capeggiata dal centro destra è il chiaro segnale gattopardiano che punta a mantenere le garanzie dei soliti noti.