di Giuseppe Centamori su La Sicilia, 2 marzo 2011
«Vogliamo sostenere l’integrazione»
In campo per dire no all’ipotesi di un centro di detenzione per immigrati che chiedono asilo politico
La rete delle associazioni anti-razziste della provincia si è data appuntamento davanti al Residence degli Aranci di Mineo.
E’ iniziata da qui la celebrazione della giornata nazionale contro il razzismo che in serata si è conclusa a piazza Stesicoro a Catania. «Lo scorso anno – ci dice Alfonso Di Stefano della Rete antirazzista di Catania – il 1° marzo eravamo a Cassibile a manifestare contro il caporalato e lo sfruttamento degli immigrati. Oggi ci troviamo a Mineo per ribadire il nostro incondizionato no all’utilizzo di questa struttura che per noi si trasformerà in un centro di detenzione per gli immigrati richiedenti asilo”. Ci indica l’ingresso “Osservate bene, stanno costruendo dei cancelli. Negli anni passati con tutti i rischi legati al terrorismo internazionale non vi è stata questa esigenza.Ora che si vuole chiudere tutta questa povera gente si mettono in opera queste protezioni”.
C’è chi porta la propria esperienza. Gemma Marino rappresenta l’associazione Astra di Caltagirone.
Da undici anni insieme ad altre cooperative si occupa di accoglienza ed integrazione di immigrati. ” Da qualche anno – ci dice – attraverso il progetto Sprar di Caltagirone offriamo accoglienza ai rifugiati politici. In sei mesi devono essere in grado di avere proprie autonomie attraverso corsi di alfabetizzazione. Alcuni di loro – rivela la Marino – hanno conseguito il diploma della scuola dell’obbligo e hanno preso la patente di guida. Abbiamo anche sensibilizzato gli artigiani locali per una integrazione lavorativa di queste persone”.
Oggi anche loro sono a presenziare perché l’idea di realizzare il villaggio della solidarietà con i grandi numeri annunciati “ci spinge a dire che l’accoglienza e l’integrazione non avverrà, tenuto conto delle scarse opportunità di lavoro che il territorio offre”. Concetta La Rosa dell’Inca-Cgil di Caltagirone ribadisce che come sindacato da sempre sostengono l’accoglienza. Noi -osserva la sindacalista – denunciamo il respingimento che il governo sino ad ora ha attuato dimenticando che le persone godono di diritti universali. Dobbiamo sostenere con forza iprincipi solidali che mirano all’integrazione degli immigrati che saranno trasferiti in questa struttura”.
Una riunione simbolica, dicevamo, a cui ha preso parte anche Luca Cangemi, Segretario regionale di Rifondazione comunista. “E’ all’opera – denuncia – quella macchina infernale già messa in atto in altre parti d’Italia, come all’Aquila.
Assistiamo anche qui ad una emergenza drammatizzata per costruirci un affare finanziato con fondi pubblici. Noi ci rifacciamo alle conclusioni delle associazioni che fanno solidarietà che sottolineano che con tutte queste persone non sarà possibile offrir loro nulla: oggettivamente sarà un ghetto”.