Palermo 6 settembre – Sono 600 gli euro in più all’anno che spendono le famiglie palermitane per fare la spesa nei supermercati della grande distribuzione rispetto alle famiglie di Firenze, di Pisa e Verona, è quanto emerge da un’inchiesta di Altroconsumo che piazza Palermo tra le città più care d’Italia in buona compagnia di Messina, Catania e Siracusa. Ulteriore beffa per i consumatori siciliani il prezzo dei carburanti, ad esempio il metano distribuito da ENI a Palermo costa 20 centesimi in più al metro cubo rispetto ad altre città d’Italia. E’ scandaloso che la grande distribuzione che ha decretato la chiusura di migliaia di piccoli esercizi commerciali e le compagnie petrolifere applichino costi maggiori in Sicilia dove con più forza si avvertono le difficoltà causate dalla crisi economica. Scriveremo in questi giorni ai gruppi PAM, Carrefour, Simply, Interspar, Ipercoop, Conad, Auchan, Sisa, Colleverde ed ai distributori ENI per chiedere un’immediato adeguamento dei prezzi alla media nazionale, minacciando azioni di boicottaggio attivo se le nostre richieste dovessero rimanere inascoltate, affermano Antonio Marotta e Davide Ficarra rispettivamente Segretario Regionale e Provinciale di Rifondazione Comunista. Non siamo disposti ad accettare in silenzio questo abuso ingiustificato fatto a danno dei siciliani dalle multinazionali del petrolio e della grande distribuzione.