Biografia
Paolo Ferrero (Pomaretto, 17 novembre 1960)
Vive i suoi primi anni a Chiotti in Val Germanasca, una contrada di 100 abitanti, dove frequenta le scuole elementari, poi si trasferisce a Villar Perosa.
A 17 anni si iscrive a Democrazia Proletaria (DP), partito politico della Nuova Sinistra, nei cui organismi dirigenti entrerà negli anni successivi. Dopo essersi diplomato all’Istituto Tecnico Industriale inizia a lavorare come operaio, nel 1978, allo stabilimento FIAT di Villar Perosa MVP, prosegue la sua attività politica occupandosi del bollettino operaio “Valle contro”.
La sua passione per la politica si fonde con l’impegno nella Chiesa valdese: ha fatto parte della FGEI (l’organizzazione giovanile della Chiesa valdese), di cui è stato segretario nazionale dal 1985 al 1986. “Ci sono molte superfici di contatto con la politica“ dice, “questi sono i due luoghi in cui mi sono formato e ho iniziato a fare attivita’ di base“.
Collocato in cassa integrazione a “zero ore”, viene eletto delegato sindacale della FIOM e fonda con altri lavoratori in CIG la “Cooperativa Agrovalli”.
Dopo lo scioglimento di DP nel Partito della Rifondazione Comunista (PRC), Ferrero ne diviene capogruppo consiliare a Torino. Diviene a capo di una corrente di minoranza del partito, erede della vecchia maggioranza di DP (con lui ci sono Luigi Vinci e l’ex-segretario di DP Giovanni Russo Spena), che nel IV Congresso del 1996 andrà a sostenere la mozione del segretario, Fausto Bertinotti. Dal 1995 al 2006 fa parte della Segreteria nazionale di Rifondazione; è stato responsabile del Dipartimento associazionismo e movimenti e successivamente dell’Area lavoro, economia e diritti sociali.
Alle politiche del 2006 viene eletto per la prima volta deputato del PRC, nella circoscrizione Piemonte II, carica che ha lasciato il 6 giugno 2006, venendo sostituito da Anna Maria Cardano.
Il 17 maggio 2006, con la formazione del secondo governo Prodi, viene nominato Ministro della Solidarietà Sociale, con delega in materia di politiche sociali, politiche delle migrazioni, contrasto alle tossicodipendenze e Servizio Civile Nazionale.
Nei due anni al Ministero riesce a far aumentare le risorse per il Servizio Civile Nazionale e da l’avvio di un importante “piano casa” per il rilancio dell’Edilizia Pubblica Residenziale nel nostro Paese. Sue le battaglie per una visione laica, non ideologica e soprattutto scientifica del problema tossicodipendenze, è in questo senso che tra mille polemiche avanza la proposta delle cosiddette “stanze del buco” (sperimentate con successo in Germania) come strumenti efficaci per una politica di riduzione del danno.
Nel 2008, in occasione delle elezioni politiche, Ferrero è candidato alla Camera ma non è rieletto, a causa del pessimo risultato elettorale della sinistra.
È autore del libro Immigrazione. Fa più rumore l’albero che cade che la foresta che cresce, Torino, Claudiana, 2007.