Caro Pierluigi, caro Antonio,
Vi scrivo questa lettera perché domani riprenderà l’iter parlamentare della modifica dell’articolo 81 della Costituzione relativo al pareggio di bilancio. Si tratta di una norma assai rilevante che avrà grandissime ripercussioni sul paese e sulla vita dei cittadini e delle cittadine italiane. Una volta inserito l’obbligo del pareggio di bilancio in Costituzione, questo resterà infatti in vigore per i prossimi decenni.
So che su questo tema abbiamo pareri opposti: voi concordate con questa norma, io la considero un errore drammatico. Non è però di questo che voglio parlarvi. Non penso che sarebbe sufficiente una lettera aperta per convincervi a cambiare opinione in merito alle politiche neoliberiste che ci hanno portato alla crisi e che questa norma vuole addirittura inserire in Costituzione.
Vi scrivo per un problema di democrazia. Questa modifica costituzionale è assai rilevante e la saggezza dei nostri padri costituenti ha previsto che le modifiche costituzionali possano essere sottoposte a referendum confermativo. Il punto è che le modifiche costituzionali possono essere sottoposte a referendum confermativo solo se non sono espressione in parlamento di una maggioranza che superi i due terzi dei parlamentari.
Oggi le forze politiche in Parlamento – anche in virtù di una sciagurata legge elettorale – sono pressoché completamente favorevoli a questa modifica . Non è detto che sia così nel paese.
Per questo vi chiedo di salvaguardare la possibilità che forze politiche e sociali esterne al parlamento possano misurarsi con la possibilità di raccogliere le firme per sottoporre a referendum questa modifica costituzionale. Vi chiedo quindi di lasciare al popolo italiano la possibilità – se emergerà una volontà in tal senso – di esprimersi su questa modifica attraverso un referendum popolare. Mi pare un elementare principio di democrazia visto che, nelle campagne elettorali che hanno portato all’elezioni di questo parlamento, non è mai stato proposto dalle forze politiche la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio.
Non vi chiedo quindi di modificare il vostro voto positivo a questa modifica costituzionale ma mi appello a voi affinché il numero di parlamentari che approva questa norma non raggiunga i due terzi del totale, in modo da non rendere impossibile l’attivazione delle procedure per sottoporre a referendum popolare la modifica della Costituzione stessa.
Mi rivolgo a voi perché – al di la delle differenze politiche che abbiamo – sono certo che i temi della difesa della democrazia e della sovranità popolare non vi lasciano indifferenti.
Un caro saluto, Paolo Ferrero Segretario nazionale – Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra
5 Marzo 2012