Il Piano di videosorveglianza che il Comune di Partinico sta per approntare rappresenta un utile strumento per combattere la microcriminalità che nella nostra città, come in tante altre, ha una preoccupante diffusione soprattutto per gravi ragioni sociali ed economiche.
Tuttavia questo Piano risulta assolutamente insufficiente e non copre alcune note zone periferiche della nostra città che restano nelle mani di tanti gruppi, anche di adolescenti che sfuggono al controllo delle famiglie e ogni giorno di più diventano un effettivo pericolo per la sicurezza dei cittadini, oltre che un grave fenomeno sociale su cui andrebbe aperta una serie e approfondita riflessione.
Noto è il caso dell’ex Arena Lo Baido dove la totale mancanza di controllo e soprattutto dell’impegno sia dell’amministrazione che delle Forze dell’ordine consente a gruppi di microcriminalità sempre più numerosi e sempre più aggressivi che, oltre a devastare i luoghi, costituiscono un grave esempio di degrado umano e culturale.
Così come eclatante è anche il caso degli abitanti delle vie Tintoretto, La Grange, Gentile e Saba che hanno fatto pervenire al Comune note di segnalazione e protesta per il ruolo negativo che gruppi di ragazzi svolgono in tutto quel quartiere a danno dei beni collettivi oltre che della salute pubblica e che fino ad oggi sono rimaste senza alcuna concreta risposta.
Per tali ragioni il Partito della Rifondazione Comunista di Partinico nel sottolineare l’insipienza operativa di questa Amministrazione comunale, oltre che una palese insensibilità nella tutela dei cittadini, chiede che si appronti, insieme al servizio di videosorveglianza, un Piano di controllo delle periferie attraverso l’utilizzo razionale del Corpo di Polizia Municipale, ricordando ancora una volta a questi amministratori che si erano impegnati a istituire, addirittura, la figura del Vigile di Quartiere.
Una delle tante promesse dell’attuale Sindaco, e come tante altre, rimaste inevase.