SI RILANCI L’INTERVENTO PUBBLICO NEL SETTORE FERROVIARIO DI COLLEGAMENTO CONTINENTALE E REGIONALE.

RIFONDAZIONE COMUNISTA SICILIA ADERISCE ED È A FIANCO DEI LAVORATORI ALLA MANIFESTAZIONE UNITARIA INDETTA DALL’ “ASSEMBLEA POPOLARE DI SICILIA E CALABRIA PER LA CONTINUITÀ TERRITORIALE” PER SABATO 14 FEBBRAIO A MESSINA.

A pochi anni dalle celebrazioni in pompa magna del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, la continuità territoriale, tra la Sicilia ed il continente, viene di fatto cancellata dalla rimodulazione in modo autoritario del servizio di traghettamento dello Stretto e dei treni a lunga percorrenza. La nostra regione corre il serio rischio di essere esclusa dal collegamento su rotaie per merci e passeggeri e dai programmi di sviluppo del trasporto nazionale.
Con l’entrata in vigore del nuovo orario estivo il progetto prevede la totale dismissione del servizio dei treni a lunga percorrenza e delle due N/T a quattro binari che consentono l’attraversamento dello Stretto. I tagli cancellano 5 treni a lunga percorrenza da Siracusa e Palermo verso Roma e Milano, privando i viaggiatori di un servizio pubblico essenziale e costringendoli a recarsi a Messina con altri mezzi (pullman, autovetture o pochi disponibili treni regionali), ad imbarcarsi, bagagli alla mano, sui mezzi di traghettamento veloce (ex Metromare) per raggiungere Villa San Giovanni.
Da notare il disagio riservato anche a centinaia di P.R.M. (Persone a Ridotta Mobilità) a cui ancora viene garantito un minimo di assistenza. Roba da dopoguerra!
Il Governo Renzi ed il Gruppo FS, mentre nel nord Italia continuano ad investire miliardi in risorse pubbliche nell’Alta Velocità, in Sicilia perseverano nel colpire mortalmente i servizi essenziali, giustificando con l’austerity un “risparmio” di circa 40 mln di euro all’anno.
La scomparsa dei traghetti ferroviari escluderebbe la Sicilia dalle sovvenzioni previste dalla Legge di Stabilità che prevede al punto 294 “… lo stanziamento di 100 mln di euro attribuite al Gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale che provvede a destinarle alla compensazione degli oneri per il traghettamento ferroviario delle merci…”. Dunque si tratta di un attacco alla continuità territoriale, al diritto ad una mobilità efficiente e sicura, nonché al diritto al lavoro di più di 600 ferrovieri e circa 100 lavoratori dell’indotto. E non è il primo! Allo stato attuale il personale impiegato è la metà rispetto al 2007. In trent’anni, da azienda autonoma, le Ferrovie dello Stato sono diventate, una S.p.A., una holding composta da 15 società. Questa lenta metamorfosi contiene in nuce il germe della privatizzazione. E’ notizia di questi giorni la nomina del Tesoro di due advisor : Bank of America Merrill Lynchs e lo studio Cleary Gottlieb Steen & Hamilton. L’obiettivo del Tesoro, d’accordo con Fs e con il comitato per le privatizzazioni, è di arrivare alla privatizzazione entro i primi mesi del 2016, ma il primo passo da compiere è scegliere le modalità della privatizzazione che dovrebbe riguardare il 40% del gruppo. Il processo di ristrutturazione del 2000/2001 ha moltiplicato F.S. in tante società rendendole facilmente controllabili; ha moltiplicato consigli di amministrazione e CEO con profumati stipendi e prodotto sul versante lavoro uno “spezzatino” dei contratti di lavoro (peggiorativi di anno in anno), flessione occupazionale e la precarizzazione lavorativa dei ferrovieri, dei marittimi e dei lavoratori degli appalti.
A questo aggiungiamo il progressivo scadimento del servizio all’utenza, soprattutto al Sud, che è costretta anche a subire il rincaro delle tariffe.
Tutto ciò avviene con la complicità della Regione Sicilia, in un processo che consegna ai privati i servizi pubblici fondamentali. E’ ora di dire basta, che si organizzino le proteste dei territori e delle popolazioni, che si metta fine alle politiche liberiste, utili solo alla speculazione finanziaria, agli oligopoli, alle rendite, ad un modello economico di rapina delle risorse collettive.

Si rilanci l’intervento pubblico nel settore ferroviario di collegamento continentale e regionale.
Il Prc Sicilia aderisce alla manifestazione di giorno 14 febbraio a Messina promossa “dall’Assemblea popolare di Sicilia e Calabria per la continuità territoriale”.

Per la  la segreteria regionale PRC SICILIA
ELVIN BUDA – Delegato regionale trasportti