Il 28 gennaio si terrà in tutto il paese una grande giornata di lotta per reclamare diritti per i lavoratori. L’attacco di Marchionne e della Fiat al contratto collettivo rappresenta la normale conclusione di 30 anni di politiche padronali che hanno portato alla cancellazione dei diritti dei lavoratori in Italia.

In provincia di Catania esiste una categoria di lavoratori che ha già sperimentato sulla propria pelle l’esclusione dai diritti sindacali.Migliaia di lavoratori del comparto agrumicolo vivono una situazione drammatica in questo momento. Il contratto collettivo nazionale non viene rispettato, e si preferisce una contrattazione aziendale o addirittutra individuale. Percepiscono realmente fino a 15/20 euro in meno rispetto a quanto indicato nella busta paga “ufficiale”. Fanno parte di quella categoria di lavoratori vessati, umiliati, ricattati che non vedono riconosciuti i propri diritti. Ovviamente la situazione di fa ancora più drammatica quando parliamo di lavoratori migranti, i nuovi schiavi dei caporali. Tutto avviene nel silienzio della stragrande maggioranza dei Sindacati e delle autorità preposte alla vigilanza. L’ispettorato del lavoro e la guardia di finanza rimangono in silenzio!

Nelle scorse settimane si sono tenuti diversi tavoli tecnici tra le parti sociali nei comuni agrumicoli. Promesse su promesse che come sempre rimangono parole al vento. Marchionne vuole distruggere il contratto collettivo nazionale e i diritti sindacali, i braccianti non li hanno mai avuti!

Chiediamo al Prefetto di Catania di convocare un tavolo tecnico provinciale tra le parti per stabilire le misure per contrastare questo fenomeno inaccettabile. Non possiamo lasciare soli quei lavoratori che in queste settimane reclamano i propri diritti, bisogna sostenere la loro battaglia in piazza e nelle sedi istituzionali. Abbandonarli al gioco dei ricatti, al rischio del licenziamento significa alimentare il progetto di distruzione dei diritti sociali conquistati con sacrificio in tanti anni di lotte. Abbiamo la possibilità di sconfiggere i nostri piccoli Marchionne, non possiamo permetterci di perdere questa battaglia.

Di seguito l’ordine del giorno che discuteremo nella seduta del consiglio provinciale di giovedì 27 Gennaio 2011.

Al Presidente del consiglio Provinciale

Al Presidente della Provincia

Ordine del giorno: chiediamo il rispetto del contratto collettivo nazionale per i lavoratori del comparto agrumicolo.

Premesso che:

i lavoratori e le lavoratrici del comparto agrumicolo della provincia di Catania vivono una crisi occupazionale senza precedenti, che vede anno dopo anno ridurre il numero delle giornate lavorative disponibili;

la persistente crisi di mercato che investe la nostra agricoltura vede molti imprenditori agricoli e parecchi titolari di magazzini di lavorazione e commercializzazione dei prodotti (arance, uva, fichidindia, pere, ecc.), anziché organizzare la filiera nella direzione di competere nei mercati, scaricare i costi della crisi medesima, sulla manodopera bracciantile;

buona parte dei braccianti agricoli della provincia, specie nei periodi della raccolta dell’uva, delle arance, delle pere, ecc., si vedono costretti a lavorare in nero e con salari da terzo mondo oppure, ad essere regolarizzati per meno giornate di quelle effettivamente lavorate ed, in ogni caso, a percepire salari più bassi di quelli indicati in busta paga e previsti dai CCNL(contratto colletivo nazionale);

per i raccoglitori la paga giornaliera prevista dal CCNL di 64,40 euro al lordo delle trattenute previdenziali e fiscali, e che nella stragrande maggioranza dei casi questo non viene rispettato:

Considerato che:

nelle ultime settimane nei comuni del Calatino si sono tenuti diversi tavoli tecnici alla presenza delle istituzioni locali, con la partecipazione delle sigle sindacali e dei rappresentanti dei commercianti di agrumi;

qualsiasi forma di accordo tra le parti per il riconoscimento del contratto collettivo è stato fino ad ora disatteso;

le istituzioni hanno il dovere di sostenere il comparto agricolo in crisi ormai da anni, e sostenere il rispetto dei CCNL e la lotta contro il lavoro nero e lo sfruttamento;

Ciò premesso e considerato il consiglio provinciale di Catania impegna il presidente Castiglione, l’assessore alle politiche del lavoro e tutta l’amministrazione affinché con urgenza sostengano l’apertura di un tavolo tecnico provinciale presso la prefettura di Catania, per stabilire con le parti sociali:

le misure per contrastare il lavoro nero ed ogni forma di sfruttamento in agricoltura ma, soprattutto stabilire le condizioni per la reale applicazione del contratto di categoria.

Catania 26 Gennaio 2010


I consiglieri provinciali

Valerio Marletta – Rifondazione Comunista

Antonio Tomarchio – Comunisti Italiani

Copia di questo O.d.g. venga immediatamente inviata al prefetto di Catania, all’ispettorato del lavoro, alla direzione dell’Inps di Roma, al ministro per le attività agricole.