Catania, 12.12.2014.
L’arresto di Luca Odevaine, nell’ambito dell’inchiesta MAFIA CAPITALE, ha messo sotto i riflettori il CARA di Mineo, i suoi intrecci, le clientele, gli sprechi, le relazioni pericolose del sottosegretario Castiglione (Ncd), le complicità politiche dei sindaci Pd del Calatino, la conferma della caratterizzazione affaristica assunta dalle società facenti capo a Comunione e Liberazione e alla Lega delle cooperative.
Occorre tuttavia andare oltre il dato penale della gestione degli appalti e dell’accaparramento delle risorse ( ben 50 milioni di euro nel 2013) da parte dei mercanti di vita e di morte, ed esigere una modifica radicale delle politiche di accoglienza dei migranti e per la chiusura dei centri di segregazione come il Cara di MIneo, megastruttura che “ospita” migliaia di richiedenti asilo.Ce lo impongono le proteste ripetute dei migranti, i tanti gesti di autolesionismo, i suicidi tentati, fino a quello compiuto irreparabilmente da un giovane eritreo. Segno estremo del fallimento di un centro presentato come modello, e che invece si è rivelato centro di sospensione del diritto, luogo di non vita, che mette a rischio la salute mentale delle persone, soprattutto le più vulnerabili, vittime di violenze e torture, come testimonia il rapporto di Medici senza Frontiere (Dall’Inferno al Limbo, 2011).Il CARA di Mineo, considerato dalle istituzioni locali una risorsa economica del territorio, in grado di convogliare ingenti risorse ministeriali, si è rivelato una struttura “malata” che ha messo in moto una economia “malata”, basata sulle clientele e lo spreco delle risorse pubbliche, ivi comprese le tante consulenze a Ovedaine e ai giovani rampanti renziani, per progetti che nulla hanno a che fare con i bisogni dei migranti. Una operazione speculativa e razzista, usata anche per “convogliare” il consenso dei tanti disoccupati del Calatino, sulla pelle di persone migranti e dei loro diritti. Una operazione che ha scambiato, con una pervicacia razzista che ha accomunato centrodestra e centrosinistra, un modello di economia assistita con la segregazione di richiedenti asilo semidetenuti in una struttura distante 10 km dal paese più vicino.
Castiglione si dimetta, i Sindaci avviino lo scioglimento del Consorzio di Gestione, si azzerino le consulenze, si faccia piena luce sugli appalti.
Mimmo Cosentino, segretario regionale PRC Sicilia
Valerio Marletta, sindaco di Palagonia
Pierpaolo Montalto, segretario prov. Prc Catania