Il Csm ha votato, a maggioranza, per l’ennesimo rinvio della nomina del Procuratore capo della repubblica di Catania. Una decisione sconcertante che fa pensare ad una accanita resistenza dei potentati politici,economici ed istituzionali a difesa del mantenimento dello status quo. Una realtà caratterizzata da ex procuratori e reggenti che rilasciano dichiarazioni pubbliche a favore degli indagati, dalle amnisie che favoriscono l’uscita dal carcere dei mafiosi, dalle tante opacità che hanno segnato la conduzione di inchieste delicate e i comportamenti privati di alcuni magistrati, fino a determinarne una condizione oggettiva di incompatibilità ambientale.
Catania ha bisogno di voltare pagina, occorre ricostruire un rinnovato rapporto di fiducia tra società civile e istituzioni, per dare ai cittadini riferimenti sicuri di legalità e di giustizia sociale: una necessità rivendicata più volte nei reiterati appelli per la nomina di un esterno, sottoscritti in questi anni dalle associazioni che praticano l’antimafia sociale e da centinaia di cittadini
Ci appelliamo al Presidente della Repubblica affinchè si faccia garante del bene pubblico, si contrastino i giochi di potere sulla pelle della città, me ntre chiamiamo quanti si battono contro il sistema degli interessi affaristico-mafiosi a vigilare contro i condizionamenti dei potentati politici ed economici, sui quali ricade la responsabilità della spoliazione e dello stato di degrado della di Catania.
Mimmo Cosentino per la Segreteria regionale di Rifondazione Comunista