Alcune motivazioni del MOVIMENTO NO TAV:
1) OPERA COSTOSISSIMA : 15 miliardi di euro che presumibilmente aumenterebbero molto come succede di solito in queste occasioni. Con quei soldi si potrebbero dare 15000 euro a ciascun abitante di Torino e ne avanzerebbero ancora. Tutto questo mentre sempre più persone faticano ad arrivare alla fine del mese. Provate ad entrare in un ospedale o a fare un viaggio su un treno di pendolari, poi chiedetevi se questi soldi non si potrebbero spendere meglio.
2) OPERA INUTILE :I dati ufficiali della Sitaf spa (la società che gestisce il traforo autostradale del Frejus) mostrano una costante diminuzione del traffico pesante attraverso il traforo. Uno studio effettuato da docenti del Politecnico e dell’Università Cattolica di Milano, mostra quanto quest’opera sia inutile e come sarebbe preferibile effettuare investimenti su altre direttrici di traffico che ne avrebbero invece bisogno. Un’altro studio realizzato dalla società Polinomia srl analizza nel dettaglio i traffici merci attraverso le Alpi e giunge allo stesso risultato: l’opera è inutile. Tra l’altro, a pagina 5 di questo studio si legge che nel 2000 al valico di Tarvisio è stata completata una linea ferroviaria “rispondente a tutti i più moderni standard in tema di trasporto merci ferroviario”. Nonostante ciò il traffico su ferrovia non è aumentato, mentre il traffico su strada è aumentato del 14-15% medio l’anno. La presenza di una migliore linea ferroviaria non ha attratto nuovi traffici merci che continuano a preferire la strada.
3) OPERA DANNOSA PER LA SALUTE : I mezzi di informazione insistono sul fatto che la linea ferroviaria sarebbe quasi tutta in galleria e che toglierebbe il traffico dall’autostrada riducendo l’inquinamento. Bisognerebbe proprio essere stupidi per rifiutare una simile occasione, viene da pensare. Il problema è che le gallerie non ci sono: bisogna prima costruirle. Le gallerie sono tre: una internazionale di 54 Km, una di 12Km e un’altra di 23 Km lungo la valle. Le gallerie dovrebbero attraversare rocce contenenti uranio e amianto che verrebbero dispersi nell’atmosfera in seguito ai lavori di scavo. L’amianto è presente nelle rocce che dovrebbero essere attraversate dalla galleria più orientale, sotto il monte Musiné. Sappiamo benissimo che l’amianto si può trattare in sicurezza. Il problema è che trattare in questo modo una così grande quantità di materiale produrrebbe un aumento enorme dei costi e dei tempi di lavorazione. Tutti sappiamo come spesso vengono svolti i lavori nei cantieri: diventa difficile fidarsi quando in gioco c’è la propria vita e la propria salute.
4) OPERA DEVASTANTE PER L’ AMBIENTE : Le gallerie intercetterebbero le falde che alimentano le sorgenti con il rischio di farle seccare rapidamente così com’è successo con i lavori per l’alta velocità del Mugello. Gli stoccaggi dei materiali di scavo potrebbero aumentare il dissesto idrogeologico già presente nella Valle di Susa. La costruzione dovrebbe durare 15 anni, ma non è difficile aspettarsi durate reali ben superiori: una intera generazione di cittadini crescerebbe all’interno di un enorme cantiere, un’altra generazione non vedrebbe altro che cantieri per il resto della vita. L’enorme quantità di materiale estratto dalle gallerie richiederebbe un numero impressionante di viaggi di autocarri, rendendo difficilissima la circolazione e portando inquinamento ovunque. Nessuno sa cosa fare del materiale estratto, che verrebbe depositato qua e là nella valle degradando e rendendo invivibili ampie superfici. Questa non è una pianura, questa è una valle larga circa 1 chilometro: molto del poco spazio disponibile è già occupato da due strade statali, una ferrovia e un’autostrada, senza contare due elettrodotti internazionali.
La TAV è inoltre un grande affare per la mafia. Poichè le mafie investono i loro capitali illeciti (quindi riciclano i soldi ottenuti attraverso il traffico di droga, di armi, prostituzione, eccetera) nel mercato lecito. Secondo un investigatore dell’Antimafia, che opera in Piemonte, sono tantissime le indagini investigative che iniziano e che potrebbero dimostrare il collegamento tra gli affari leciti e la mafia in Piemonte, ma per mancanza di mezzi e di uomini il tutto si blocca e non si va avanti. Le imprese collegate alle cosche operano con ingenti capitali di origine illegale ma perfettamente ripuliti attraverso sofisticate triangolazioni finanziarie. Soprattutto traverso i più importanti money transfer, molti dei quali concentrati in Piemonte e principalmente a Torino.
In Altre Parole: “NO TAV = NO MAFIA”