Palermo 13 ottobre – Riguardo alla vicenda sulla trattativa stato-mafia, ed in particolare in merito alle 4 telefonate tra Napolitano e Mancino, sono stati depositati gli atti alla Consulta dalla Procura di Palermo dai legali che rappresentano i PM di Palermo, dove si  afferma che, “nel conflitto tra poteri dello stato sollevato dal Quirinale ritenuto infondato, la memoria di costituzione affronta il tema dell’immunità presidenziale.
Un’immunità assoluta, si legge nella memoria difensiva, potrebbe essere ipotizzata per il Presidente della Repubblica solo se, contraddicendo i principi dello Stato democratico costituzionale, gli si riconoscesse una totale irresponsabilità giuridica anche per i reati extra-funzionali.
Una simile irresponsabilità finirebbe invece per coincidere con la qualifica di ‘inviolabile’, che caratterizza il Sovrano nelle monarchie”. Noi crediamo che sia fondamentale fare luce sulla vicenda della trattativa tra stato e mafia, affermano Davide Ficarra ed Antonio Marotta rispettivamente Segretario provinciale e regionale di Rifondazione Comunista, nella convinzione che, la verità sulla tragica storia recente della Sicilia e sulle tanti stragi che hanno caratterizzato più in generale la storia dell’Italia repubblicana sia fondamentale per passare da una democrazia formale ad una democrazia compiuta. Occorre trovare complici e mandanti di una stagione delle stragi che ha insanguinato il paese e liberare lo stato da chi, occupando posti di rilievo nella sua organizzazione, è stato parte attiva di questa funesta stagione.
Siamo con Antonio Ingroia ed i PM di Palermo perché senza verità, oltre a non esserci giustizia, in questo particolare caso, non può esservi neanche la pienezza delle libertà democratiche e costituzionali conquistate dalla Resistenza.