Il documento consegnato al PD e al Sindaco, noi continueremo a batterci su questi temi!
UNA NECESSARIA PREMESSA
“..la sobrietà è una virtù, un modo di essere e uno stile di vita che valorizza la percezione della misura, della regola, della capacità di “essenzializzare” tutti i beni a disposizione. In essa infatti si manifesta tutta la premura per l’altro e il bene comune. I soggetti consapevolmente sobri, si impegnano a condividere e a rispettare il limite, rifiutando l’ebbrezza dei consumi, dell’accumulo e del possesso..” (Enciclopedia Cathopedia).

Proponiamo “sobriamente” in premessa alcuni punti:
– Riduzione del numero degli esperti e dei consulenti del Sindaco a titolo oneroso per il Comune: il loro emolumento mensile non deve superare quello previsto per gli Assessori in carica;
– Valorizzazione di risorse umane significative disponibili ad essere inserite gratuitamente dentro la Giunta, nei C.d.A. delle aziende municipalizzate, nelle società partecipate o a ricoprire a titolo gratuito il ruolo di consulente o esperto del Sindaco;
– Incompatibilità etica della doppia funzione di Vice-Sindaco o Assessore e di consigliere comunale;
– Impegno rigoroso ad effettuare le sedute consiliari e delle Commissioni in prima convocazione, prevenendo così’ l’inaccettabile usanza del doppio gettone;
– Impegno ad utilizzare, acquistare, noleggiare auto di rappresentanza municipali, delle aziende municipalizzate o società partecipate esclusivamente sotto i 1600 cc di cilindrata e ove possibile limitare l’utilizzo di tale strumento.
1. PIANO REGOLATORE GENERALE
Uscire dal cassetto il PRG e discutere da subito le linee direttrici. Occorre immediatamente avviare una concertazione tra le forze politiche, le organizzazioni di categoria e i cittadini. Va fatta una scelta precisa che è quella di puntare al consumo zero di nuovo territorio indirizzando la domanda di crescita verso il patrimonio edilizio non utilizzato o da riconvertire. La cultura della qualità basata sulla tutela e sostenibilità dello sviluppo, va condivisa da tutte le componenti di una comunità attraverso un percorso graduale e consapevole. Uno strumento indispensabile per combattere la crisi economica che ci ha investito in questo ultimi anni è un PRG che faccia scelte chiare e che tenga in considerazione che la domanda di abitazioni è in forte regresso.“…in un contesto imprenditoriale come il nostro in cui le imprese e le professioni del settore-costruzioni rappresentano una fetta importante delle attività vittoriesi, che vanno coinvolte nel progetto di valorizzazione e riqualificazione urbana dei quartieri (rifacimento prospetti e pareti esterne, piano colore, manutenzione delle strade, manutenzione degli impianti idrici e fognari, creazione di aree a verde pubblico, piazze ….) e rivisitazione del modo di costruire sempre più orientato a immobili serviti da fonti energetiche rinnovabili, di maggiore sicurezza sismica e di bioedilizia, prevedendo una serie di regolamenti e agevolazioni.” (dal programma amministrativo della CNA)
2. MERCATO
Il Mercato Ortofrutticolo di Vittoria è una struttura che va rilanciata attorno ad un’idea precisa: non si tratta di una struttura di commercio all’ingrosso di prodotti agroalimentari, bensì di un mercato agricolo alla produzione. Nel panorama commerciale italiano questa è una rarità, un punto di forza. In questo luogo finora non si è mai riuscito a valorizzare le produzioni locali, tutto è disordinato, disorganizzato, ed a pagare tutto ciò sono esclusivamente i produttori i quali si sentono illusi anche dalle OP locali troppo interessate all’accesso alla contribuzione comunitaria.
Un mercato alla produzione come il nostro, se opportunamente organizzato, concentra già di suo l’offerta, ecco perché va rilanciato e ripreso dal cassetto il progetto della Società di gestione, con un Regolamento chiaro e innovativo. Regolamentare per capire chi opera all’interno del mercato, per evitare le frodi commerciali e per dare dignità ai lavoratori che operano al suo interno. Questa è la legalità che la Città intera pretende.
Bisogna essere chiari o si condivide la linea del rilancio del mercato o si discute di come creare un’altra OP utile a drenare contributi comunitari e “un consorzio formato dai commercianti titolari dei box” che farà concorrenza alla stessa OP!!!!.
Che fine ha fatto il Distretto orticolo del Sud Est?
Il Comune di Vittoria, l’Emaia, la ex So.Ge.Vi. che sono tra gli enti aderenti al distretto devono sollecitare la Regione, presentare richieste di finanziamento per migliorare le infrastrutture in primis il mercato ortofrutticolo.
L’economia della fascia trasformata ha bisogno degli oltre 91 milioni di euro previsti (177 miliardi di vecchie lire, di cui il 40% sono pubblici) per interventi strategici lungo la filiera agricola. Le tante piccole e medie imprese di questo territorio e le sue poche infrastrutture vivono da tempo in una sorta di limbo che ne ha frenato lo sviluppo. Se le istituzioni di questa città non si svegliano, non utilizzano i fondi inseriti nei quattro assi, rischiano indirettamente di favorire quelle “SOCIETA’ DI SVILUPPO” private – ben collegate con la Regione – che non guardano al territorio ma agli interessi propri e dei loro associati.
In questo momento non ci si può permettere alcun torpore politico. Bisogna dimostrare coraggio, schiena dritta, capacità d’azione, essere dei pungoli nei confronti della Regione, della Camera di Commercio e di tutti gli altri enti pubblici che aderiscono al distretto.
Occorre sostenere l’Istituzione del Catasto ortofrutticolo nazionale con articolazione regionale.
E serve una Sede distaccata con annesso laboratorio dell’Istituto Repressione Frodi.
3. UN NUOVO MODELLO DI WELFARE MUNICIPALE
Priorità nel costruire un modello di welfare integrato e partecipato in cui le realtà del mondo delle cooperative, il terzo settore e i diversi soggetti formali ed informali della solidarietà siano soggetti attivi e protagonisti: la “rete” non è una mappa ma intreccio “vivo” di soggetti ed esperienze di prossimità che permeano i gruppi umani; Dignità e centralità al Tavolo della Legge 328 per la creazione dei piani socio-sanitari di zona centrati “realmente” sui bisogni vecchi e nuovi dei territori: Vittoria come comune-capofila può inaugurare una nuova stagione di programmazione e gestione “mirata” dei servizi sociali in tutto il versante ipparino;
Marginalità, disagio socio-economico, nuove povertà, questione dei migranti meritano attenzione e analisi adeguate: servono studi e progettazione sociale per reperire fondi regionali, statali, comunitari ed attuare gli interventi necessari. Proponiamo uno specifico staff municipale di studi e progettazione sociale. Il progetto sui migranti “Creuza de Ma”, attualmente bloccato e iniziato nel 2010 con i fondi F.E.I., va ripreso, adeguato per farlo ri-partire. La borsa di lavoro è uno strumento di assistenza economica ma deve anche proporsi l’inclusione sociale, la formazione e realizzazione della persona secondo il principio in ogni caso dell’equità, della dignità e della trasparenza. Eliminando sprechi e faziosità lo strumento della borsa lavoro va inserito all’interno di un progetto comunale di welfare. Servono nuove regole chiare ed imparziali per l’assegnazione delle borse e c’è inoltre l’assoluta necessità di rivedere radicalmente il sistema di assegnazione ed erogazione dei contributi di assistenza economica individuale ai soggetti in disagio socio-economico: riteniamo utile la creazione di una vera e propria Card sociale municipale.
4. CICLO DEI RIFIUTI, RACCOLTA DIFFERENZIATA E RUOLO DEL PUBBLICO
Il tema del ciclo dei rifiuti è un tema fondamentale per la città di Vittoria, occorre da subito delineare la politica sui rifiuti di questa amministrazione.
Si deve sin da subito stabilire che la priorità è la messa in sicurezza della “bomba ecologica” di Pozzo Bollente ed un niet categorico a qualsiasi tipo d’ipotesi di “quarta vasca”.
Avviare una politica di sensibilizzazione dei cittadini sulle tematiche ambientali, con misure volte in primo luogo alla riduzione dei rifiuti e ad una strategia zero rifiuti sul modello dei comuni virtuosi d’Italia. Bastano una serie di ordinanze a costo “quasi zero” per togliere decine di tonnellate di rifiuti dalla nostra vita quotidiana.
Secondo step è una raccolta differenziata a misura di cittadino che porti ad un risparmio nella Tarsu (che deve passare necessariamente a TIA) a chi differenzia e penalizzi chi lascia correre. Il bando ATO della raccolta differenziata da 50 milioni di euro così come è strutturato è uno spot messo su frettolosamente che porterà solo lauti guadagni al privato e aumento delle tariffe ai cittadini, tanto che decidano di differenziare quanto che decidano di infischiarsene. In questa fase è fondamentale discutere su quale sia il ruolo del pubblico, che non può essere quello di mero riscossore dell’imposta che poi dovrebbe essere girata ad un privato.
Il pubblico deve avere un ruolo centrale, non per una semplice scelta ideologica, ma perché analizzando le altre realtà territoriali “virtuose”, il pubblico non ha mai delegato, anzi, ha garantito i cittadini responsabili che tengano alla proprie realtà territoriali differenziando e riducendo la produzione di rifiuti. Se è riuscito a invertire il trend il Comune di Napoli, che a giugno aveva 2500 tonnellate di rifiuti in mezzo alle strade ed oggi (dati Conai) è al 22% di R.D. ce la possiamo fare anche noi.
5. NUOVE REGOLE E CONTROLLI PER I CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI
Il sistema attuale merita un profondo ripensamento. In questi anni (nel 2010 sono stati erogati in varie e molteplici forme circa 400 mila euro) si è registrato un forte dis-equilibrio di contributi per le diverse Associazioni, privilegiando in maniera talora arbitraria ed esclusiva la modalità del “contributo straordinario”. Sono necessarie nuove regole sia per avere un quadro ben preciso delle Associazioni che operano attivamente sul territorio nelle diverse aree (cultura, sport, solidarietà, ambiente, etc) sia per determinare le modalità di erogazione relative ai progetti presentati e che poi devono essere realmente monitorati dal Comune. Occorre istituire un Albo Comunale e utilizzare il Bando Pubblico per finanziare i progetti ed quindi ottenere i contributi.
6. IL BILANCIO PARTECIPATO E IL BILANCIO SOCIALE
Il Bilancio Partecipato non è così difficile farlo…E’ un progetto che prevede un coinvolgimento attivo e strutturato dei cittadini, dei comitati, delle associazioni, delle realtà sociali, culturali, economiche della Città. L’adozione del Bilancio Partecipato non ha risvolti solo numerici e finanziari ma è soprattutto un cambiamento di mentalità e paradigma sulle politiche istituzionali del Municipio: i cittadini partecipano, tramite la preparazione dello Strumento del Bilancio di Previsione, attivamente allo sviluppo ed alla elaborazione delle politiche comunali. Rappresenta una sorta di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città che mira a ridurre la drammatica distanza tra governo e governati, tra ceto politico-istituzionale e cittadini. Di solito le amministrazioni comunali, visti anche le ristrettezze economiche e i vincoli di bilancio cui sono tenuti per legge, riconoscono alle proposte avanzate dai gruppi di cittadini la possibilità di incidere su una certa percentuale del Bilancio comunale. Vittoria potrebbe partire dal 10% del bilancio comunale, fino ad arrivare lentamente e nel corso degli anni, anche al 15-20%.
Il Bilancio Sociale è uno strumento di rendicontazione popolare che deve affiancare e integrare il Bilancio Consuntivo tradizionale che risulta spesso di difficile leggibilità e di scarsa fruibilità da parte del cittadino. E’ uno strumento partecipativo che rende conto ai cittadini, in modo leggibile, chiaro e trasparente, di come sono state impiegate le risorse pubbliche del Bilancio Comunale di un anno. Inoltre permette ad ogni cittadino di rendersi conto dell’efficienza dell’Ente, dell’efficacia delle iniziative e delle spese che ha effettuato e, inoltre, consente alla stessa amministrazione comunale di avere un valido supporto nella fase di programmazione della futura azione amministrazione. E’ stato finora davvero deludente rilevare che il Comune di Vittoria non si sia interessato a questo importante strumento, nonostante negli ultimi anni sia stato tante volte promesso e annunciato.