COMUNICATI STAMPA DELLA RETE NO PONTE –  DEI GIOVANI COMINISTI E RIFONDAZIONE -DELLA FLC – CGIL PER LA MANIFESTAZIONE DEL 12 SETTEMBRE

Le mappe, diffuse ieri dagli organi di stampa, relative ai raccordi, alle cave  e alle discariche del Ponte sullo Stretto chiariscono che i cantieri e, quindi,  i disagi ad essi connessi non interesseranno solo la zona di Torre Faro, ma  riguarderanno la città intera. D’altronde le trivelle che, come funghi,  spuntano un po’ dappertutto lo stanno a dimostrare. Ciò che viene prospettato agli abitanti di Messina per il futuro è una città-cantiere nella quale l’ autorità sarà in buona misura in mano alla Stretto di Messina Spa,  concessionaria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la  progettazione, realizzazione e gestione del Ponte sullo Stretto di Messina, e  ad Eurolink (General Contractor).

E’ a firma della Stretto di Messina Spa, infatti, l’autorizzazione ad Eurolink  ad introdursi nei complessi residenziali “Due Torri” e “Torre Faro” per  effettuare le trivellazioni utili ai fini della redazione del progetto del  Ponte sullo Stretto. Senza che nulla i residenti abbiano potuto dire in  proposito, senza che alcun’istituzione pubblica sia stata chiamata ad esprimere  parere, senza alcun filtro partecipativo e democratico nei giorni 7 e 8  settembre gli operai e i tecnici incaricati dei sondaggi geognostici si  recheranno presso i condomini in questione accompagnati non si sa da quale  dispositivo di sicurezza, visto che la lettera inviata ai proprietari degli  immobili è stata recapitata contestualmente alla Prefettura di Messina e alle  Forze dell’ordine pubblico.

I condomini dei complessi residenziali hanno già manifestato l’intenzione di  fare opposizione a tale volontà. Noi saremo lì in solidarietà con loro, contro  il Ponte sullo Stretto e per la difesa della democrazia. Riteniamo, infatti,  questi atti espropriativi mortificanti per la condivisione delle scelte ed espressione di una svolta autoritaria nella gestione del territorio.

Con lo stesso spirito contesteremo il Ministro per le Infrastrutture Altero  Matteoli giorno 10, in occasione della firma del protocollo d’intesa che  consegnerà (in realtà l’edificio già ospita gli uffici del General Contractor)  l’incubatore d’imprese, sito nel plesso universitario di Papardo, ad Eurolink.

Non assisteremo in silenzio alla cessione di un bene pubblico per il quale sono state investite risorse pubbliche ad un ente privato che in nulla ha i  requisiti per poterne usufruire. L’incubatore d’imprese era, infatti, stato  pensato per favorire la nascita di nuovi progetti ad opera di giovani laureati.

Saremo, poi, il 12 settembre, al fianco dei lavoratori precari della scuola che manifesteranno a Messina e ribadiremo in quell’occasione quanto  ripetutamente urlato nel corteo del 28 agosto a Torre Faro e cioè che le risorse pubbliche vanno utilizzate per promuovere un bene comune come la scuola piuttosto che ingrassare i pescecani degli appalti pubblici.

Sfileremo, quindi, con i lavoratori marittimi in difesa dell’occupazione e dei  trasporti pubblici nello Stretto di Messina in una lotta che è comune, come  testimoniato dalla  delegazione di lavoratori della navigazione al corteo No  Ponte.

Concluderemo questo mese di mobilitazioni con il corteo del 2 ottobre, in  occasione dell’anniversario delle frane che hanno causato 37 morti nella zona sud di Messina, per ribadire che i soldi del ponte devono essere utilizzati per  la messa in sicurezza dei territori.

Facciamo appello alla popolazione dello Stretto, e in particolare al popolo No Ponte che ha affollato le strade di Torre Faro il 28 agosto, affinché partecipi numerosa a questo percorso di mobilitazione.

UN SOLO NO E TANTI SI

FERMIAMO I CANTIERI DEL PONTE

LOTTIAMO PER LE VERE PRIORITA’

RETE NO PONTE

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Il Partito della Rifondazione Comunista e le/i Giovani Comuniste/i aderiscono alla manifestazione “Invadiamo lo stretto: un ponte per la scuola” indetta dai precari della scuola siciliani che si terrà il 12 settembre dalle ore 11 a Messina.
I provvedimenti del Governo Berlusconi in merito a scuola e Università costituiscono il più grande attacco al diritto al lavoro e allo studio della storia d’Italia. 150000 persone tra docenti e personale Ata sono state licenziate, per non contare le migliaia di ricercatori universitari, soprattutto precari, colpiti dai tagli. A farne le spese sarà l’intero Paese, privato di un sistema d’istruzione pubblica di qualità.
La situazione dell’istruzione pubblica italiana è drammatica: diminuiscono gli insegnanti di sostegno, unica garanzia del diritto allo studio per gli alunni diversamente abili; aumentano gli alunni per classe dando luogo a moltissimi casi di sovraffollamento delle aule; vengono cancellate discipline e sono ridotti i tempi della didattica nelle scuole superiori; i ricercatori precari sono espulsi dalle Università; vengono abbondantemente ridotti i fondi per le Università e consequenzialmente vengono introdotti numeri chiusi ed i Rettori provvedono agli aumenti delle tasse universitarie.
Questi sono solo i primi effetti concreti del progetto berlusconiano e confindustriale di distruzione dell’istruzione pubblica e di cancellazione del diritto allo studio.
Oggi, a causa di tagli e licenziamenti, migliaia di persone sono senza reddito e la mancanza di personale docente ed ATA non permette il regolare l’inizio dell’anno scolastico e dell’anno accademico. Basti pensare che moltissime classi saranno senza docenti, che 1600 scuole saranno senza presidi e i ricercatori universitari sono pronti, contro i tagli, ad annunciare l’indisponibilità all’insegnamento.
Non permetteremo alla Ministra Gelmini di far cominciare le attività didattiche come se nulla fosse e saremo accanto a coloro i quali oggi si stanno battendo per denunciare lo stato disastroso di scuole e Università.
Occorre costruire un movimento ampio in difesa dell’Istruzione pubblica che unisca docenti, personale Ata, studenti e ricercatori nel comune intento di fermare il processo di distruzione del diritto allo studio e di mercificazione dei saperi.
Per queste ragioni Rifondazione Comunista e le/i Giovani Comuniste/i saranno presenti alla manifestazione indetta il 12 settembre a Messina dai precari della scuola siciliani.
MATTEO IANNITTI – Coordinamento Nazionale Giovani Comuniste/i, responsabile Saperi
DANIELE QUATRANO – Coordinamento Nazionale Giovani Comuniste/i, responsabile Diritto allo studio
ELEONORA FORENZA – Segreteria Nazionale Rifondazione Comunista
VITO MELONI – Responsabile Scuola Rifondazione Comunista

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Manifestazione regionale il 18 settembre a Palermo. Il 12 a Messina “Invadiamo lo Stretto: un ponte per la scuola”

tratto da http://www.flcgil.it/

Dopo la conferenza stampa del Ministro Gelmini del 2 settembre, siamo di fronte alla “colpevole ignoranza o alla mistificazione della verità sulle reali condizioni della scuola siciliana, e all’offesa cinica e spregiudicata dei precari siciliani che da 18 giorni praticano lo sciopero della fame“. È quanto si legge nel comunicato diffuso oggi dalla FLC CGIL Sicilia.
La segreteria regionale del nostro sindacato denuncia una vera e propria “Emergenza sociale in Sicilia”: tagliati circa 12.500 posti negli ultimi due anni con la legge 133/08. Tagli agli organici che gettano il seme della povertà e delle disuguaglianze sociali e “abbattono il futuro della Sicilia”.
La FLC CGIL Sicilia lancia un appello all’impegno civico e alla partecipazione ai lavoratori e alle lavoratrici di ruolo e ai precari dei nostri comparti, agli studenti, alle famiglie, ai partiti politici, ai sindaci e alle comunità locali. A supporto della vertenza scuola, il nostro sindacato continua e promuove le seguenti iniziative che si aggiungono a quelle già programmate per l’avvio del nuovo anno scolastico:

  • presidi permanenti davanti gli uffici scolastici territoriali;
  • incontri con i prefetti delle province siciliane;
  • volantinaggio davanti le istituzioni scolastiche, il primo giorno di scuola e assemblee;
  • manifestazione regionale il 18 settembre 2010 a Palermo.

Per affrontare le emergenze della scuola siciliana, la FLC CGIL Sicilia chiede, inoltre, l’apertura di un tavolo nazionale con il Ministro dell’Istruzione Gelmini e il Presidente della Regione Lombardo.
Infine, la FLC CGIL siciliana aderisce alla manifestazione del 12 settembre a Messina promossa dai CPS per rivendicare pari opportunità e investimenti per la scuola pubblica meridionale.
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Manifestazione dei coordinamenti dei precari scuola
“INVADIAMO LO STRETTO: UN PONTE PER LA SCUOLA”
12 settembre 2010 – ore 11.00
Per il terzo anno consecutivo dal mese di agosto i lavoratori precari della scuola, docenti e personale ATA, hanno dato il via ad uno stato di agitazione permanente e a decine di iniziative di protesta, fino ad arrivare a quella più estrema dello sciopero della fame.
In tutta Italia le migliaia di lavoratori che sono protagonisti delle mobilitazioni denunciano gli effetti devastanti dei tagli alla scuola e a tutto il comparto dell’istruzione e della formazione chiedendo a gran voce le dimissioni del Ministro Gelmini a causa di una politica fallimentare e distruttiva sul settore della conoscenza.
Le promesse e le misure tampone che questo governo ci ha fornito,come dimostrato lo scorso anno scolastico, si sono rivelate una vera e propria trappola.
Chiediamo con forza il ritiro dei tagli introdotti dalla cosiddetta “riforma” Gelmini e rivendichiamo la difesa di un sistema di istruzione pubblico, aperto a tutti e di qualità.
I lavoratori della scuola, in particolare del Sud, lanciano un accorato appello a tutte le forze sindacali, politiche e sociali e chiamano tutti i coordinamenti e i comitati spontanei di lavoratori della scuola ad unirsi a noi il 12 settembre a Messina per la manifestazione “INVADIAMO LO STRETTO: UN PONTE PER LA SCUOLA”.
Coordinamento precari scuola