Ricordare Pio La Torre, ucciso, insieme a Rosario Di Salvo, dalla mafia Il 30 aprile del 1982, significa ricordare e rivendicare la passione e l’intelligenza con cui i comunisti sono stati protagonisti di una grande azione di rinnovamento del paese e della Sicilia per quattro decenni di storia repubblicana.
Una lotta costata prezzi durissimi di fronte all’attacco mafioso e alla repressione di istituzioni dominate da poteri reazionari ed oscuri: solo qualche mese fa abbiamo ricordato i 60 anni dell’arresto di La Torre durante tentativo di occupare un feudo a Bisacquino.
Il contributo di coraggio e di analisi di Pio in tutti ruoli, politici ed istituzionali che ricoprì fino al giorno della sua uccisione, fu enorme.
Due elementi della sua azione, in particolare, ci appaiono oggi di straordinaria attualità: l’accento sull’importanza di colpire i patrimoni mafiosi che ispirò la sua azione politica e parlamentare degli ultimi anni e la consapevolezza della necessità strategica per lo sviluppo della sicilia di fare del mediterraneo un mare di pace, che animò il suo impegno nel movimento contro i missili americani a Comiso.
Con l’impegno di ripartire da questi elementi decisivi in una nuova stagione di lotte per il cambiamento, ricordiamo Pio La Torre, come esempio straordinario di una storia che deve continuare,
Luca Cangemi, Segretario regionale PRC Sicilia