Il 24 e il 25 febbraio saremo a in tutte le manifestazioni della Sicilia promosse contro la guerra e l’invio di armi in Ucraina, a Siracusa, Catania, Niscemi, Messina, Palermo, ecc. 
Meloni come Draghi prosegue sulla linea dell’obbedienza  ai diktat di NATO e Stati Uniti. Abbiamo condannato immediatamente l’invasione di Putin ma riteniamo folle continuare a sostenere e fomentare Zelensky nel suo proposito di proseguire la guerra “fino alla vittoria”. 
Riteniamo il governo e le forze politiche italiane che hanno votato e continuano a votare per il proseguimento della guerra corresponsabili del massacro in corso. Centinaia di migliaia di esseri umani sono morti. È ora di dire basta.
La pace non si costruisce con la guerra. 
Questa guerra aggrava il già precario equilibrio internazionale, esplodono i tanti “conflitti e ingiustizie locali”, di cui nessuno parla, come nel caso di Palestinesi e Curdi. Crescono a dismisura le spese militari che, insieme con le sanzioni volute dagli USA, e da un’Europa sempre più subordinata alle politiche della NATO, paghiamo tutti noi con i drammatici aumenti del costo della vita e il progressivo taglio delle spese sociali: sanità, scuola, trasporti.
La nostra regione, sempre più militarizzata (Sigonella, Niscemi, Augusta…), contribuisce alle politiche di morte e distruzione; mentre nel Mediterraneo prosegue il dramma dei migranti, trattati dal “civile” mondo occidentale come carico residuale.
Non basta invocare la pace, bisogna imporre subito il cessate il fuoco e l’apertura delle trattative. Tuttavia, perchè quest’obiettivo si dimostri credibile, il primo passo è quello di bloccare immediatamente, come vuole la nostra Costituzione, l’invio delle armi. Chi continua con queste scelte dissennate non può parlare di pace, ma vuole far proseguire il conflitto sino alle conseguenze più drammatiche. Fermiamoli!

Nicola Candido, Segretario regionale della Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea