Sandro Plano Neo-presidente della Comunità Montana
di Maurizio Pagliassotti su Liberazione del 20/11/2009
Sandro Plano quattro anni fa, di questi tempi, girava nel presidio di Venaus, quello che poi venne sgomberato dalle truppe di Berlusconi e Pisanu. Era sindaco di Susa e la sua era una posizione scomoda. Ex dc, ex amministratore Sitaf (l’autostrada Torino Bardonecchia fonte di infinite incazzature in valle Susa). Sanguigno, poco propenso all’accomodare le discussioni, più volte è stato visto mandarsi, reciprocamente e con gran gusto, a quel paese con i leader del movimento Notav, soprattutto con Alberto Perino, matador di valle. Tutto in dialetto, ruspante.
Poi è passato il tempo: c’è stato Prodi, Virano con il suo Osservatorio Tecnico, Ferrentino ha perso il posto di presidente della comunità montana ed è finito in Provincia, il movimento si è “acquattato” nei boschi. Perfino le bandiere che tappezzavano le due statali sono diventate lise. Così, per chi nella valle Susa non vive tutto sembrava pronto per fare il bucone nella montagna. Sandro Plano era stato annusato a Torino, ma anche a Roma, come l’uomo della svolta del Pd.
Nel suo partito gli hanno detto più o meno così: per diventare presidente della Comunità montana fai un bell’accordo con chi è favorevole alla Tav. Tutti dentro, un’ammucchiata che facesse da apripista ad accordi magari più ampi, vedi regione e poi governo post Berlusconi. Lui ha fatto l’opposto e per vincere, anzi stravincere, le elezioni si è accordato con liste Notav e la sinistra, Rifondazione compresa. Il tutto su una piattaforma duramente anti treno. Catastrofe. Strali da tutto il Pd, Chiamparino infuriato, Roma che domanda chi sia quel pazzo montanaro. Due giorni fa, Plano, il dc, rincara la dose: chiede ai tecnici dell’osservatorio che rappresentano la comunità montana di ritirarsi. Travaso di bile di Virano e del solito Chiamparino. L’uomo è diventato una mina vagante, la stampa locale lo attacca: alto tradimento, amico degli estremisti, scrive le lettere su carta intestata dell’ente senza esserne ancora ufficialmente a capo. Meschinità di chi non si rende conto che Plano semplicemente non ha cambiato idea sull’alta velocità. Nè sulla questione alleanze di governo. Liberazione lo ha raggiunto ieri al telefono.
Presidente Plano, lei sa che la sua carriera politica è ormai stroncata, vero?
(Ride) Sì lo so. Mi trovo nel centro di un ciclone che non mi aspettavo (impossibile, ndr)… La cosa buffa è che sono stato accusato di aver fatto alleanze per una questione di poltrone. Purtroppo questa situazione locale è strumentalizzata dalla destra che così nasconde le sue difficoltà.
Scusi Plano ma non è proprio una questione locale… ne sta parlando tutta Italia, si tratta delle prossime elezioni regionali.
Concordo. Ma la questione delle alleanze deve essere discussa sulla base di accordi programmatici e non su pregiudiziali ideologiche.
Plano, lei ha fatto un’alleanza con la sinistra radicale, ed ha pure vinto.
Questo territorio e questo risultato dimostrano che sono possibili mediazioni all’interno del centro sinistra. Dimostra che le alleanze si fanno fra simili non tra chi capita. Dimostra che l’esperienza dell’Ulivo e del Governo Prodi è un punto di partenza apprezzato dall’elettorato di centro sinistra e con il quale si può tornare a vincere. Io arrivo dalla scuola dc e sono convinto che le mediazioni siano l’unico strumento per la gestione politica di un territorio.
Comprese quelle con i reietti della sinistra radicale?
Compresi voi.
Compresa l’Udc?
Penso che per vincere le elezioni regionali si debba partire dalla base attuale (Prc compreso, ndr) e vedere se si può allargare l’accordo anche all’Udc.
Mi dica qualcosa sulla questione Tav. Tra pochi giorni inizieranno a bucare in valle….
Ho sempre avuto delle fortissime perplessità sull’utilità della Tav. Oggi come cinque anni fa credo che i denari pubblici possano essere allocati molto meglio. Anzi, soprattutto oggi, con questa situazione economica l’infrastruttura Tav non rientra tra gli interessi prioritari del paese.
E’ contrario al tunnel di base o all’alta Velocità?
Sono la stessa cosa…
Perché ha ritirato i tecnici dall’Osservatorio?
Io mi sono insediato oggi ed il loro mandato era scoperto. Ho chiesto ai tecnici un passo indietro per rispettare la volontà del consiglio che sulla questione Tav non si è ancora espresso. E’ in corso un processo di mediazione proficuo su una faccenda molto spinosa. L’accelerazione che è in corso, voluta dal Governo, potrebbe portare ad un incremento dello scontro sociale. Io come amministratore non lo ritengo accettabile. E’ indispensabile riannodare il dialogo che si era formato, non andare allo scontro.