“Mi candido a sindaco per il bene di Palermo”, il messaggio in dieci lingue. Folla al cine teatro Golden
di Carmelo Caruso su palermo.repubblica.it, 31 marzo 2012
La sua campagna elettorale l’ha aperta ripetendo la frase “mi candido a sindaco per il bene di Palermo”, in dieci lingue, tra cui greco antico, giapponese, arabo e alla fine pure in dialetto palermitano. E’ partita così – ufficialmente stamane, al cine teatro Golden affollatissimo per l’occasione – la campagna elettorale di Leoluca Orlando, candidato per Idv, Rifondazione Comunista e Verdi, a sindaco di Palermo.
L’ex sindaco della Primavera di Palermo, ha esordito attaccando la precedente amministrazione, quella di Diego Cammarata, dimessosi poche settimane fa. “Diciamo basta – ha subito dichiarato Orlando – a chi ha saccheggiato, derubato la città, ha chi ha inciuciato e tramato alle spalle. E’ arrivato il tempo di fare di Palermo una città sviluppata, accogliente ed attraente”. Ma Orlando è anche intervenuto sulle difficili condizioni in cui versano le partecipate comunali, soprattutto la Gesip, che ha provocato un’ondata di scioperi nei giorni scorsi: “Occorre eliminare gli amministratori della Gesip che sono stati compagni di letto degli assessori e che sono diventati tiranni insopportabili”.
Questo per quanto riguarda la Gesip, mentre per l’Amia, la società che opera nel settore della raccolta dei rifiuti, Orlando ha parlato di dissesto. “L’Amia è tecnicamente al dissesto, ha più debiti che patrimonio. Siamo al fallimento”, ha dichiarato Orlando che ha pure rivolto un pensiero ai dipendenti comunali e agli operai della Fincantieri, offrendogli solidarietà: “Offro solidarietà a quei dipendenti comunali mortificati da dieci anni di angherie. Bisogna smetterla di affidare incarichi ad amici. Per quanto riguarda Fincantieri: l’amministrazione non ha battuto i pugni sul tavolo”.
E tra gli appelli fatti dall’ex sindaco, c’è pure quello di non “utilizzare i pasti della Caritas a fini elettorali”. Pur evitando polemiche con Fabrizio Ferrandelli, suo avversario all’interno del centrosinistra, Orlando non ha risparmiato critiche a Raffaele Lombardo dopo la decisione della procura di Catania di disporre l’imputazione coatta per il governatore: “Non sparo sulla Croce Rossa”. Frecciata, invece, per Italo Bocchino, segretario di Fli, che nel corso di una convention con il candidato di Fli, Mpa e Api, Alessandro Aricò, aveva parlato di Orlando come di una “minestra riscaldata”. “Chi considera minestra riscaldata – ha risposto Orlando – sia la competenza che l’esperienza dovrebbe tornare a scuola”.