Le conversazioni, registrate dagli inquirenti e riportate dall’”Espresso”, in cui uomini del boss Matteo Messina Denaro nel 2006, parlando delle imminenti elezioni politiche, si scambiano frasi del tipo “se tornano i comunisti ce ne possiamo andare dall’Italia” sono impressionanti ma non sorprendenti. Episodi come questi ci ricordano, una volta di più, che la mafia non è solo un’associazione criminale ma è parte e strumento di un blocco di potere reazionario che ha nell’anticomunismo un cemento fondamentale. L’intervento mafioso in politica per cercare di contrastare ogni profondo rinnovamento della società è quindi un fatto strutturale, Girolamo Li Causi, Peppino Impastato, Pio La Torre lo hanno insegnato a generazioni di comunisti. Oggi rilanciamo, a partire da luoghi di frontiera come Castelvetrano, la lotta contro la mafia come parte essenziale della lotta per una nuova società.