A Lampedusa ci sono compagni che stanno costruendo le Bsa. Pensiamo che questo sia un risultato collettivo che ci deve inorgoglire tutti, le BSA infatti sono oramai una struttura aperta e replicabile che si attiva in modo spontaneo nell’emergenza. E’ un risultato enorme essere in grado di stare ovunque, così come la RAP ed il lavoro che ad esempio Gianluca Nigro sta facendo a Manduria è un salto enorme di qualità che conferma la nostra intuizione. .Da oggi loro saranno i nostri punti di riferimento sull’isola. Organizziamo l’intervento con loro come punto di riferimento. AVANTI BRIGATE!! Il nostro lavoro con Askavusa e MeltingPot è stato molto fruttuoso e consideriamo che sia molto utile continuare a portarlo avanti anche dopo questa prima settimana di collaborazione. E’ evidente però che il significato politico del nostro intervento deve essere più esplicito e riconoscibile. Riconosciamo infatti di aver fatto un errore di valutazione nel  considerare la nostra presenza esclusivamente come supporto alle organizzazioni già presenti nel territorio. Infatti, nonostante l’esperienza dei compagni lampedusani sia di valore inestimabile, è fondamentale creare anche uno spazio di intervento politico autonomo attraverso il quale sia possibile manifestare la nostra visione delle politiche migratorie. Affinché ciò sia possibile riteniamo che possa essere estremamente efficace l’apporto delle brigate di solidarietà attiva sia per la loro natura di rete che per la comprovata capacità di intervento nell’emergenza. Per questo motivo chiediamo ai compagni in contatto alle brigate già esistenti di affiancarsi al Forum Antirazzista di Palermo per partecipare all’organizzazione delle prossime settimane di lavoro a Lampedusa.La nostra proposta è quella di garantire la presenza continua di due massimo tre persone che siano in grado di continuare il lavoro svolto finora in collaborazione con MeltingPot, ma che sappiano anche rendersi disponibili per tutte le attività di supporto e accoglienza ai migranti messe in atto da Askavusa. A tal fine accogliamo con grande entusiasmo la proposta di un presidio mobile attuabile grazie ad un furgone che possa fungere sia da base logistica che da alloggio utile a minimizzare i costi della permanenza. La proposta è già stata discussa con Askavusa, la quale conferma la propria disponibilità a collaborare con noi e in questo caso anche a garantirci i servizi igienici necessari per i compagni che alloggeranno nel furgone. Sappiamo che numerose realtà in tutta Italia hanno avviato la raccolta di prodotti di prima necessita utili alla gestione d’emergenza a Lampedusa. Invitiamo gli stessi a considerare prioritaria la seguente lista:coperte; calze; mutande, cous-cous; riso; passata di pomodoro; legumi (ceci, piselli); arissaTutto il materiale raccolto va inviato all’Associazione Askavusa, in via Giovanni Verga 1, 92010 Lampedusa (AG) Aggiungiamo che è importante costituire una cassa di gestione delle brigate a Lampedusa per le attività che si svolgeranno nell’isola, che al momento gravano solo sulle spalle dei compagni del Laboratorio Zeta, dei Laici Comboniani di Palermo, del circolo Arci Malaussène e dei Giovani Comunisti attualmente presenti a Lampedusa. Chiamiamo i compagni ad attivarsi in tutte le regioni in cui saranno spostati i migranti da Lampedusa, mantenendo contatti costanti fra tutte le realtà in azione in modo da amplificare il più possibile il significato politico dei nostri interventi. Data l’assoluta incertezza con cui si evolve l’emergenza lampedusana chiediamo a tutti i compagni disponibili di mantenere il massimo stato d’allerta nei confronti dell’isola. Ci sono tutti i presupposti affinché a Lampedusa l’ emergenza, che ancora non è assolutamente risolta, si ricrei nei connotati dei suoi giorni peggiori; in quel caso i compagni presenti nell’isola dovranno essere in grado di non farsi sovrastare dagli eventi e grazie al presidio democratico continuo poter intervenire anche attraverso mobilitazioni più numerose. Saluti antirazzisti