Ancora una volta davanti alla Presidenza della Regione si sono radunate le maestranze della Fiat e dell’indotto nella speranza – finora vana – che dai palazzi della politica giunga uno spiraglio che permetta di sperare per il futuro.

La politica industriale della Fiat, a Termini come ad Avellino,  sembra più proclive alle dismissioni che a rilanciare il settore. Questo a tutto vantaggio delle marche straniere che stanno erodendo sempre più consistenti fette di mercato in Italia e in Europa.

La Fiat, da mesi, ha annunciato il proprio ritiro e in tutto questo tempo né il governo nazionale né quello regionale hanno avuto quel tanto di autorevolezza necessaria per indurre la Fiat a non chiudere e a continuare la produzione fino a quando non si trovi una alternativa soddisfacente (che per ora non c’è). Questa era ed è  l’unica soluzione possibile per assicurare la piena occupazione di tutto il personale e un futuro meno incerto al territorio termitano.

Palermo, 20 settembre 2011

Il Segretario Mario Guarino