di Francesco Angileri, Segretario del Circolo “Che Guevara” di Marsala, PRC – Federazione della Sinistra
Il grande giorno è arrivato ed è trascorso.
La mia città ha “festeggiato” la ricorrenza del 150° anniversario dello sbarco dei mille garibaldini che portò all’unificazione dell’Italia in un’unica nazione. Un evento importante nel quale però è emerso il grave declino in cui versa l’amministrazione della cosa pubblica. In una settimana, circa, si è riusciti, tra fondi Nazionali, Provinciali e Comunali, a sperperare circa 2000000 di euro per una ricorrenza che non ha lasciato nulla alla Città di Marsala, se non il ricordo della visita del Presidente della Repubblica.
La grande Regata che è arrivata a Trapani che doveva accogliere centinaia di migliaia di persone è stato un flop; la “regatina” con l’arrivo al morto di Marsala si è dovuta arrendere davanti allo Scirocco, perdendo  l’annunciata spettacolarità; uno Scirocco che ha creato pure problemi ai gazebo del “village garibaldino” allestiti nella zona della banchina, roba da principianti visto che i marsalesi sanno bene di cosa sia capace il vento caldo che spira dal deserto libico; che dire poi dei manifesti, sia quelli che, clamorosamente, pubblicizzano Marsala utilizzando una fotografia di Trapani, sia i manifesti  rossi, in pieno stile garibaldino, in cui il nome del presidente della Repubblica era appena visibile, come se fosse stato un’ospite di secondo ordine.
Ed infine l’organizzazione della Piazza della Repubblica per il discorso del Presidente della Repubblica. Accesso concesso solamente agli invitati, con posto a sedere, ed i cittadini curiosi che volevano essere partecipi del momento che stati tenuti a distanza dal “parterre”.
Una suddivisione netta tra chi si sente parte dell’oligarchia politica, che governa questa città, ed il popolo. Quel popolo tanto disprezzato del quale ci si ricorda solamente in campagna elettorale, visto che già si annunciano le candidature alle prossime amministrative.
Un’oligarchia che si raccoglie attorno al ministro Alfano, giovedì 13, con sontuoso buffet offerto in Piazza Carmine, con chiusura al traffico senza nessuna indicazione e con gli ovvi disguidi per i cittadini “comuni”, che avrebbero apprezzato un pizzico di sobrietà da parte di chi gestisce le casse comunali, pemettendo magari la partecipazione della delegazione marsalese alla marcia della pace tra Perugia ed Assisi.
Ma si sa, la pace è roba da idealisti, non è roba di “classe”, bisogna averla nello spirito, non si può comprare nei negozi griffati.
Di questa settimana, a Marsala, di concreto, non rimarrà nulla, fatta eccezione per l’annullo filatelico.
E penso che forse il regalo più bello che si poteva fare in onore di Garibaldi ei suoi “picciotti” poteva essere la “storica” decisione di dare il via all’iter per la costruzione del nuovo Istituto Tecnico Commerciale, intitolato proprio all’eroe dei due mondi, il cui degrado rispecchia pienamente lo stato di salute della politica in provincia di Trapani.