Dal Referendum alla proposta politica. Il voto referendario ha sicuramente un valore e una portata enormi per il nostro Paese, e l’affluenza, la partecipazione al di là di ogni aspettativa segnano una tappa storica anche e soprattutto per Barcellona. E’ probabile che per una grossa fetta di coloro che sono andati a votare, il referendum rappresentasse l’espressione di una bocciatura complessiva del Governo e del desiderio di cambiamento.
Ma adesso, smaltita celermente la sbornia dei festeggiamenti , è necessario che il nostro blocco politico si interroghi, anche più del Controdestra. E’ opinione del Circolo Nino Pino Balotta che questa non sia tanto una vittoria del Centrosinistra o della Sinistra, quanto, paradossalmente, una sconfitta del Centrodestra in quanto tale e del Governo Berlusconi, per quanto i nostri partiti abbiano contribuito con fondamentale impegno a questo risultato.
La questione che ci deve riguardare è cosa noi possiamo trarre da questa esperienza. Non si tratta infatti (è lo spirito di un referendum) della vittoria di una tesi sull’altra, ma della bocciatura di iniziative legislative. Il seguito di un referendum è, normalmente, l’obbligo di riempire il vuoto normativo rimasto con nuove norme che seguano l’indirizzo segnato dal corpo elettorale: nello specifico, si pensi ad una riqualificazione del servizio idrico pubblico, o, soprattutto, all’investimento nelle energie alternative.
E, d’altro canto, se è vero, come sembra, che questo voto ha valore politico, è proprio lo spazio politico ad avere ora un vuoto da colmare. Il nostro compito è adesso fornire l’alternativa, intesa come un progetto politico condiviso, partendo innanzitutto dalle formazioni che intendano contribuire, ma anche dalle parti di società che sono confluite nel fronte dei quattro sì: la costruzione di un polo con forte caratterizzazione programmatica. E’ indubbio che il voto cui abbiamo assistito non dia risposte: non si è trattato, a livello politico, di un fronte unito e compatto: il Pd, il più grande partito di opposizione, è confluito solo all’ultimo momento nel fronte referendario, sostanzialmente accodandosi forse per questioni di opportunismo, forse perché lo chiedeva la base.
E questo vale tanto per il Paese quanto per Barcellona.
Ovviamente le tematiche sono diverse. Noi riteniamo che il primo argomento che debba trovare risposte politiche sia quello del lavoro, sul controverso tema contrattuale, sulla precarietà, sull’accesso al mercato. A livello nazionale la risposta dev’essere di ordine complessivo, a Barcellona deve invece consistere nell’offerta di lavoro. Il secondo tema è quello dei servizi pubblici, che debbono essere mantenuti tali e vanno resi funzionali: dagli ospedali ai rifiuti. Il primo grande strumento di ritorno al servizio pubblico è una riforma fiscale secondo giustizia che preveda un concetto semplice: paghi di più chi ha di più, paghi di meno chi ha di meno. In Italia non esiste una vera proporzionalità sulle tasse, perché forti poteri non lo permettono (rappresentati dall’attuale Governo) ed è per questo che i lavoratori e le piccole imprese sono soffocati da imposte a vario titolo, ed è per questo che si taglia su servizi irrinunciabili come acqua e sanità! A Barcellona uno dei servizi da rilanciare immediatamente è quello della raccolta rifiuti, costantemente sul punto di dar luogo a una tremenda emergenza. Bisogna intendere i rifiuti come un’opportunità: la posizione del Circolo Nino Pino Balotta è quella della creazione di un polo di riciclo, che offrirebbe tantissimi posti di lavoro. E questo sulla considerazione che attualmente non si cambia tipologia di smaltimento per garantire interessi illeciti locali.
In ultima analisi, riteniamo che questo voto significhi per noi proprio l’impellente esigenza di costituire l’alternativa politica con un programma che cambi davvero la società, ci sottragga al giogo dell’affarismo di destra e apra una nuova stagione che veda il lavoro e le esigenze delle classi più disagiate al centro delle attività legislativa e amministrativa. Siamo convinti che questa esperienza possa cominciare sin da subito a Barcellona, rompendo gli indugi e creando un nuovo progetto in grado di aggregare, a Sinistra, le forze che si sono espresse in questo senso, stringendo su un programma condiviso, su candidature in Consiglio a Sindaco che portino con forza sulla scena politica le nostre tematiche e le tematiche di chi attualmente ha bisogno della svolta.
Pasquale Rosania, coordinatore Circolo Prc Nino Pino Balotta