La decisione del consiglio della 2^ circoscrizione di dedicare una via a Giorgio Almirante ci lascia sbigottiti.
Prima di dedicare un qualsiasi luogo ad un personaggio storico bisogna accuratamente studiarne il passato, ci permettiamo di ricordare ai consiglieri della 2^ circoscrizione che Almirante nel 1938 fu firmatario del Manifesto della razza, anticamera dell’olocausto degli ebrei, e dal 1938 al 1942 collaborò alla rivista La difesa della razza come segretario di redazione. Su questa rivista si occupò di far penetrare in Italia le tesi razziste provenienti dalla Germania nazista, ma con tutto l’orgoglio di essere razzisti italiani.
“Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito, sì, ma in quanto lo spirito alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d’una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore. Altrimenti, finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose – fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue.” – scriveva Giorgio Almirante il 5 maggio 1942.
L’ostinata fedeltà alle idee ed alla pratica politica di modello fascista di Almirante non può essere cancellata in alcun modo e si scontra ferocemente con la democrazia Italiana che, come ricordiamo, è stata costituita da chi ha combattuto contro il fascismo e il nazismo e poi ha elaborato la Costituzione. Giorgio Almirante ha sempre militato nella parte opposta.
Intitolare (dicesi per verba, ricordando Dante) vuol dire indicare in un luogo una persona ad esempio di virtù e sulla base di questi dati, siamo fermamente convinti che è impossibile mettere Giorgio Almirante, fra quei personaggi da proporre come esempio per le nuove generazioni e i futuri cittadini messinesi, il razzismo è ancora da considerarsi una piaga orrenda e terribilmente attuale.
Per il Partito della Rifondazione Comunista la decisione di dedicare una via a Messina a Giorgio Almirante è inaccettabile, assistiamo ancora una volta ad un progetto ben chiaro quello di riscrivere la storia del nostro paese , un’offesa alla memoria e al sacrificio di migliaia di italiani caduti per la libertà. Difenderemo con decisione la memoria e i valori della democrazia, dell’antifascismo e dell’antirazzismo!
Se i consiglieri della 2^ circoscrizione vogliono dare un vero esempio da seguire ai messinesi dedichino una targa ad un vero eroe, Peppino Impastato, giovane comunista siciliano che pagò con la vita la propria lotta alla mafia.
Ketty Bertuccelli, Segreteria provinciale Partito della Rifondazione Comunista Messina