Il voto di oggi del Consiglio Comunale, se ha bloccato con una risicata maggioranza la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, non rappresenta di certo un voto di fiducia a suo favore, come  egli tenta di accreditare furbescamente  davanti all’opinione pubblica cittadina.
Infatti una parte della sua ex-maggioranza, ammette lo stesso Cammarata, ha votato la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione di Centro Sinistra. Un minimo di sensibilità politica, a fronte di questa perdita di consensi, dovrebbe indurre il sindaco a rassegnare immediate e irrevocabili dimissioni, ottenendo così – per una volta – la piena e assoluta gratitudine dell’intera comunità palermitana.
I cittadini palermitani – giacché  il sindaco  motu proprio non ha alcuna intenzione di lasciare libera la stanza che occupa a Palazzo delle Aquile – continuano a subire direttamente le conseguenze del malgoverno della città, come dimostrano i cumuli di immondizia che deturpano le strade, le sofferenze dei senza casa che da 18 giorni stazionano nelle tende davanti al municipio, gli irrisolti problemi di mobilità urbana e interurbana, la mancanza di lavoro che colpisce giovani e meno giovani.
La prossima settimana continuerà la discussione sul bilancio. Esprimiamo in proposito, come forza politica, il nostro più totale e radicale rigetto.
In questa città, che scopre ogni giorno di più il proprio stato di abbandono, tutti i soggetti che ritengono possibile un’alternativa al governo delle destre devono ritrovarsi e dialogare per far rinascere  nei cuori e nelle menti dei palermitani la fiducia nella politica e  la speranza di un futuro migliore.
La Federazione della Sinistra si riconosce in questo obiettivo di cambiamento ed è pronta ad avviare un confronto a tutto campo  con le altre forze politiche e con i movimenti che si propongono la trasformazione della realtà di questa città per assicurare a tutti, cittadini e migranti, partecipazione democratica, giustizia sociale, tutela dei diritti costituzionalmente garantiti.
Palermo, 3 luglio 2010
Il portavoce, Mario Guarino