Il coordinamento di Per Palermo è ora, spazio politico di confronto e di proposta di cui fanno parte partiti del centrosinistra, (idv, sel, federazione della sinistra e verdi), e associazioni, movimenti, singoli cittadini, è impegnato in un percorso di costruzione unitaria e partecipata di una alternativa di governo per Palermo.
A partire dalle idee, dalle proposte e dai contenuti pensiamo che le forze progressiste della città, insieme e alla pari, debbano lanciare subito una sfida chiara al centrodestra in vista delle prossime elezioni amministrative, esprimendo dunque un progetto di cambiamento del governo della città che unisca contenuti e il/la candidato/a sindaco in grado di rappresentarlo.
Una sfida che nasce innanzitutto dal fallimento senza appello dell’esperienza delle giunte Cammarata, a partire dai gravi problemi sociali e dalla assenza di politiche in grado di fornire risposte ai bisogni elementari dei cittadini.
Non crediamo nelle alleanze sganciate dai contenuti e da un progetto di reale discontinuità con l’esperienza del centrodestra. Il nostro giudizio negativo sull’attuale esperienza di governo regionale ci porta a dire che il perimetro dell’alleanza di questa alternativa non può ricalcare quel modello e quel percorso: un giudizio negativo che va al di là delle vicende giudiziarie del Presidente della Regione ma non della questione morale e si basa sul rifiuto di una cultura politica che sembra più interessata alla riproduzione e al mantenimento di privilegi e di un sistema di potere, piuttosto che alla tutela del bene comune e soluzione dei problemi economici e sociali, senza rottura culturale e sostanziale con il passato.
Con questa cultura è necessario produrre un taglio netto. I cittadini di Palermo devono essere chiamati a partecipare direttamente alle scelte programmatiche e del/della candidato/a sindaco in grado di rappresentarle, attraverso il metodo delle primarie che consideriamo irrinunciabile: primarie da avviare subito dopo l’estate, attraverso una assemblea cittadina che chiami tutte le forze progressiste alla definizione e condivisione delle regole e dei tempi di svolgimento. Il/la candidato/a sindaco delle forze progressiste della città dovrà emergere dalle primarie, anche se si dovesse giungere ad una indicazione unitaria da parte di diverse forze o espressioni del centrosinistra.
Crediamo che i recenti risultati elettorali amministrativi di città importanti come Milano, Napoli, Cagliari, dove il centrosinistra è stato unito, insieme a quello straordinario dei referendum, rappresentino un segnale forte di spinta verso un cambiamento netto, una alternativa chiara e trasparente, che può ricominciare anche in Sicilia e a Palermo.
Pensiamo che molto di questa speranza risieda oggi fuori dalle forme tradizionali della politica, nei comitati, nelle associazioni e nei movimenti e che senza spinte di autosufficienza, da un lato e dall’altro, si debba costruire in questa fase un nuovo protagonismo civile e democratico, quale motore di un cambiamento possibile per Palermo.
Che le energie, le idee, le risorse non manchino lo hanno dimostrato diverse e importanti esperienze nell’ultimo anno. La manifestazione delle donne dello scorso 13 febbraio, il Pride del 21 maggio, il movimento degli studenti ne sono i segnali più eclatanti, ma anche il sorgere e diffondersi di iniziative culturali e movimenti civici, così come delle attività degli spazi autogestiti e dei comitati per la cultura, per la casa, per i beni comuni.
Tutte esperienze che rappresentano non soltanto un risveglio di partecipazione, ma anche un perimetro ideale e un metodo, dimostrando che è possibile fare rete, dal basso, e tenere insieme istanze di democrazia, libertà, legalità, rivendicazione e tutela di diritti sociali e civili, in un progetto comune di cittadinanza inclusiva.
Palermo, 28 giugno 2011