L’ennesimo attacco, probabilmente il più massiccio e duro, nei confronti dell’università pubblica è stato messo in atto dalla classe politica che ci governa e che, conscia del ruolo che la cultura svolge in qualunque paese, sta mandando avanti un preciso progetto di distruzione dei saperi. È nel silenzio più totale che si stanno perpetrando epocali tagli a quei settori (istruzione e ricerca) su cui, al contrario, tutte le altre nazioni, ugualmente colpite dalla crisi economica, hanno investito ancora di più.
A Palermo e nella facoltà di Lettere e Filosofia, la situazione è ancora più grave che negli altri atenei d’Italia. Abbiamo deciso di porre a tutti i nostri colleghi 10 domande tra le tante che avremmo potuto formulare, per dimostrare come siano solo pochi a conoscere il catastrofico stato in cui versa la nostra facoltà. Soltanto prendendo coscienza di ciò che sta avvenendo e allontanando questo stato di apatia generale, potremo riconquistare tutti quei diritti che il governo quotidianamente ci nega.
1)    Sapevate che il numero dei dottorati di ricerca è diminuito?
2)    Sapevate che il numero di borse di studio per ogni dottorato si è ridotto?
3)    Sapevate che le tasse di iscrizione aumentano vertiginosamente a causa dei tagli del governo Berlusconi?
4)    Sapevate che i ricercatori, fino ad oggi pilastri dell’offerta didattica universitaria, non sono tenuti ad insegnare e a tenere esami?
5)    Sapevate che tra qualche anno, a causa del blocco del turn-over imposto dal ministro Gelmini, il numero dei docenti della nostra facoltà si ridurrà drasticamente, compromettendo l’intera offerta formativa?
6)    Sapevate che sono stati licenziati 100 mila precari della scuola tra docenti e personale amministrativo (il precariato sembrava essere l’unico nostro sbocco futuro, oggi neppure quello ci viene garantito)?
7)    Sapevate che a causa delle minori risorse per l’edilizia universitaria avremo meno aule (le nostre sono già disastrate!!) e, come conseguenza ai problemi di spazio, aumenterà il ricorso al numero chiuso, che nega l’essenza pubblica e accessibile a tutti dell’università statale?
8)    Sapevate che, non a caso, il taglio dei fondi all’istruzione penalizza soprattutto le università del Sud?
9)    Sapevate che la riforma Gelmini riduce fortemente le possibilità d’intervento delle rappresentanze studentesche?
10) Sapevate che l’aumento delle tasse crea un’università per pochi, destinata solamente a chi potrà economicamente permettersela?
NOI siamo condannati ad essere i disoccupati o, nella migliore delle ipotesi, i lavoratori precari di domani.
Sono tantissimi i nostri ex colleghi e colleghe che, raggiunta la tanto desiderata laurea ed entrati nel drammatico mondo del precariato, sono stati bruscamente privati del loro diritto al lavoro.
Noi crediamo che sia assurdo rimanere indifferenti e fermi davanti a questa catastrofe generale.
DOBBIAMO RIAPPROPRIARCI DEL NOSTRO FUTURO! 
Contatti: 3394286538 (Marco Giordano, rappresentante di facoltà); 3287252134 (Gianluca Ricupati)