di Achille Bonifacio per prcenna.it
Mi è capitato tra le mani, selezionando libri e riviste il n. 41 giugno 2007 del giornale “L’ISOLA POSSIBILE” , supplemento mensile al “MANIFESTO”.
Alla pag.13 mi colpisce IL titolo : 1946-47: indagini su un tentato golpe “TANGO CONNECTION”, si tratta della lettera inviata al Corriere delle sera, in risposta alle obiezioni del giornalista Antonio Carioti al libro ,appunto, “TANGO CONNECTION”, degli storici Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino.
Ho letto parecchi libri del prof. Casarubbea, eminente storico siciliano, e mi procuro il saggio in questione e gli altri libri che si collegano ai temi in discussione.
Dall’introduzione degli autori di “TANGO CONNECTION”: <<Questa è una storia di spie , banchieri, mafiosi, generali e banditi. Un romanzo criminale in bianco e nero, fatto di soldi, mattanze, omertà, colpi di Stato tentati e per poco non riusciti. In nome del pericolo rosso, che in breve trascinerà il mondo nella guerra fredda tra i blocchi dell’est e dell’ovest. Una storia del secolo scorso che continua a sbalordirci per le complicità inconfessabili tra finanza ionternazionale, nazifascismo, intellicence alleata e quei pezzi dello Stato italiano che dal 1945 si dichiarano democratici. Ma che nella democrazia vedono solo l’anticamera del comunismo>>.
Da ALIAS, suppl. del MANIFESTO del 28-4-2007: <<E’ il governo degli Stati Uniti d’America l’artefice della strategia della tensione in Italia. Nell’autunno ’46, il presidente Truman autorizza un colpo di Stato per instaurare una “dittatura militare”, affidata all’Arma dei carabinieri, con l’obiettivo di mettere fuori legge il PCI di Togliatti. L’esecuzione del piano golpista è commissionata alle squadre armate neofasciste che in Sicilia, il 1° maggio ’47, mettono in atto la strage di Portella della Ginestra (12 morti e 27 feriti), ovvero la miccia che dovrà innescre la reazione anticomunista. I finanziamenti arrivano in abbondanza dall’Argentina del presidente Juan Peron.>>
Nel Corriere della sera del 5 -5-2007 il giornalista Antonio Carioti scrive: << …Tale ricostruzione (che l’eccidio di Portella della Ginestra fosse funzionale a un piano di colpo di Stato neofascista, sostenuto dai servizi segreti americani, come insiste Casarrubea nel volume TANGO CONNECTION ) lascia perplessi per due motivi: In primo luogo Portella della Ginestra non può essere isolata dal resto d’italia, dove nel biennio 1946/47, la violenza era purtroppo molto diffusa. E se in Sicilia essa aveva un evidente carattere reazionario e mafioso, nel Centro-Nord era invece prevalentemente opera di ex partigiani rossi. Un secondo punto riguarda le carte di polizia, sulla cui affidabilità non sempre si può giurare.>>
La risposta di Casarrubea e Cereghino a Carioti: << Al giornalista vogliamo ricordare che il nostro volume TANGO CONNECTION ricostruisce la drammatica realtà italiana degli anni 1946 e 1947 utilizzando migliaia di documenti fino a qualche tempo fa inaccessibili. Sono carte provenienti da Londra (Foreign office, War office, MI5 ), Washington (Dipartimento di Stato, Oss, Cic), Lubiana (Archivio di Stato della Repubblica Slovena) e Roma (Sevizio informazioni e sicurezza , Sis). Dunque non sono carte di polizia. E’ il raffronto sistematico tra questi documenti che ci porta a sostenere la tesi che in Italia, tra l’autunno del ’46 e l’estate del ’47, vi fu un progetto di golpe antidemocratico guidato daglii USA e affidato ai corpi dello Stato e alle squadre armate neofasciste. Con l’obiettivo di instaurare un governo autoritario e mettere fuori legge il PCI di Togliatti. …. Per quanto riguarda l’eccidio di Portella della Ginestra (1° maggio 1947), che di quel golpe doveva essere la miccia, occorre chiarire una volta per tutte che la cosiddetta bannda Giuliano altro non era che uno squadrone della morte che inizia a formarsi ne ’43 agli ordini del clandestinismo fascista operante nel Meridione e, dalla primavera del ’44, nell’ambito dei commandos della Decima Mas del principe Borghese. Lo provano le decine di carte del controspionaggio militare americano che individuano un gruppo di militari della Decima tra Prtinico e Montelepre, nel marzo del ’45, che addestra e arma gli uomini di Turiddu>>.
Ancora , dall’introduzione del libro: <<La crisi italiana del secondo Novecento affonda le sue radici negli undici mesi che vanno dal referendum del 2 giugno 1946 all’eccidio di Portella del 1° maggio 1947?
Le carte statunitensi, britanniche, italiane e slovene, rese pubbliche negli ultimi anni, ci portano a sostenere questa tesi. Una chiave di lettura nuova per la nostra storia recente. Da Badoglio a Berlusconi passando per Calvi, Sindona e Craxi>>