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Agrigento, 6.02.2015 “Osserviamo con un certo stupore come, nonostante il sequestro di atti compiuto nei giorni scorsi e le pesanti ombre (tutte da verificare) gettate sul piano regolatore generale, il dibattito pubblico, anche da parte di associazioni, movimenti e partiti, sia unicamente direzionato sul cosiddetto “scandalo commissioni”. Mentre la procura della Repubblica sta analizzando le prescrizioni esecutive che andranno a decidere su costruzioni per un milione e mezzo di metri cubi, con un presunto giro di diversi milioni di euro, ci si confronta su un tema, quello dei gettoni di presenza, forse deprecabile ma comunque legale. Per questo riteniamo che sarebbe importante da parte delle forze positive di questa città concentrarsi su argomenti che possono realmente condizionare il nostro futuro e sospendere questa pericolosa “caccia alle streghe”. Riteniamo quindi poco utili le dimissioni, a due mesi dal voto e durante una gestione commissariale che di per sé ha già tolto ai cittadini il controllo della città. I consiglieri devono essere “condannati ad amministrare” anche e soprattutto alla luce dell’eventuale esistenza, così come denunciato, di “poteri forti interessati a delegittimare il consiglio”. Inoltre, le dimissioni anticipate nel bel mezzo della polemica, potrebbero diventare per alcuni una facile scappatoia dalle proprie responsabilità e un modo per “riciclarsi”. Anche in questo caso, tuttavia, va dato il giusto peso alle cose. I componenti dell’aula Sollano, avendo dovuto rimandare le dimissioni di qualche giorno, predispongano comunque una semplice modifica al regolamento che dimezzi i costi del Consiglio. Al commissario Giammanco chiediamo invece di farsi carico della spinta proveniente dalla città predisponendo una delibera di giunta che riduca l’indennità di sindaco e assessori, valutando anche la fattibilità di un taglio dei premi di produttività per i dirigenti comunali. I fondi così recuperati vengano redistribuiti nel prossimo bilancio per interventi sociali in favore delle classi più deboli, verso le quali questo ed altri comuni sono stati negli anni assolutamente sordi. Siamo pienamente consapevoli che la politica attiva non si può fare gratis e che le somme percepite dagli organi istituzionali sono una percentuale esigua rispetto all’intero bilancio comunale, ma tuttavia quando si chiedono sacrifici ai cittadini, è necessario che coloro che di quei cittadini sono i rappresentanti, diano l’esempio”.