Rifacciamo Piazza Libertà coi soldi sporchi di petrolio.
Non ci sono altre parole per definire il comportamento del sindaco di Ragusa, Nello Di Pasquale, che insensato e assurdo!
Firmare un’intesa, che ha tanto il sapore di un contentino all’opinione pubblica, con le tre società petrolifere presenti (o comunque che a breve lo saranno) nel nostro territorio quali la Irmino srl, la Enimed spa e la Edison spa è un oltraggio alla salute, all’ ambiente e all’intelligenza umana.
Reduci dai disastri ambientali provocati nel Golfo del Messico e nel Mar Rosso da società petrolifere a cui nulla interessa se non il guadagno, il sindaco Di Pasquale, che in questo modo conferma di non avere alcuno scrupolo e alcuna coscienza ambientale, va in contro tendenza, assicurando alle società petrolifere il favore della sua amministrazione affinché si possa trivellare con assoluta tranquillità nel territorio del comune di Ragusa, infischiandosene, anzi per la precisione dichiarando che «le demagogie e le battaglie ideologiche contro la ricerca di idrocarburi» non gli appartengono. Ritiene infatti che «lo sviluppo armonico del territorio e la presenza di società petrolifere, non è incompatibile, e anzi può rappresentare un importante sostegno per la nostra realtà locale». Forse il sindaco Di Pasquale non conosce bene i rischi correlati al petrolio e ad una sua eventuale fuoriuscita. Anche una quantità minima di petrolio riuscirebbe a distruggere l’economia locale. Come? Chi comprerebbe i prodotti agricoli di un territorio inquinato da petrolio? Chi comprerebbe del pesce pescato nel nostro mare? Chi andrebbe in vacanza in un territorio dove come sfondo ad una foto c’è una trivella petrolifera? Chi farebbe il bagno in un mare ancora più oleoso e sudicio di come è ora? Il petrolio da sempre ha portato con se gravi problemi. Non solo ambientali ma anche di salute. È statisticamente dimostrato che nei territori dove presenti sono estrazioni petrolifere, il tasso di mortalità per tumori è maggiore che in un territorio dove non ve ne siano. Il sindaco Di Pasquale sostiene che il petrolio porterà lavoro. Noi rispondiamo che il lavoro lo porterà, certo, ma non per gli abitanti ragusani. Per lavorare in queste strutture c’è bisogno di un’alta specializzazione, che qui non si può conseguire per ovvie ragioni. Ma le trivelle di petrolio nel nostro territorio, quanto lavoro toglieranno al settore della pesca, dell’agricoltura e del turismo? Aspettiamo un suo chiarimento sindaco Di Pasquale.
Coordinamento provinciale federazione della sinistra
Valentina Gulino
Marco Di Martino