CON PROFONDO DOLORE APPRENDIAMO DELLA MORTE DI GABRIELE CENTINEO, MILITANTE COMUNISTA, DIRIGENTE DI RIFONDAZIONE
Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista e Paolo Ferrero, vicepresidente europeo della Sinistra Europea, dichiarano:
«E’ con profonda tristezza che accogliamo la notizia che questa mattina, dopo una lunga malattia che non gli aveva tolto la lucidità e la passione per la politica, è morto il compagno Gabriele Centineo. Militante comunista, dirigente politico del movimento operaio e della sinistra per tutta la vita: da Democrazia Proletaria alla CGIL a Rifondazione Comunista, di cui era segretario provinciale nella sua Catania.

Gabriele, che è stato tra i fondatori del Manifesto, è stata la personificazione di quella parte della generazione politica sessantottina che è rimasta fedele ai propri ideali: non ha mai tradito e non ha mai accettato compromessi che snaturassero la prospettiva di fondo della libertà e dell’eguaglianza. Così come non ha mai abbandonato l’ironia, sovente un po’ nascosto dietro al fumo della sua sigaretta.
Un caro abbraccio ad Emma, consorte di una vita, alle figlie Maria Carla e Paola, a tutti i compagni e alle compagne che in queste ore, a Catania e non solo, stanno piangendo la morte di Gabriele.
Ciao Gabriele, la terra ti sia lieve».
5 settembre 2017

CON PROFONDO DOLORE APPRENDIAMO DELLA MORTE DI GABRIELE CENTINEO, MILITANTE COMUNISTA, DIRIGENTE DI RIFONDAZIONE
Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista e Paolo Ferrero, vicepresidente europeo della Sinistra Europea, dichiarano:
«E’ con profonda tristezza che accogliamo la notizia che questa mattina, dopo una lunga malattia che non gli aveva tolto la lucidità e la passione per la politica, è morto il compagno Gabriele Centineo. Militante comunista, dirigente politico del movimento operaio e della sinistra per tutta la vita: da Democrazia Proletaria alla CGIL a Rifondazione Comunista, di cui era segretario provinciale nella sua Catania.

Gabriele, che è stato tra i fondatori del Manifesto, è stata la personificazione di quella parte della generazione politica sessantottina che è rimasta fedele ai propri ideali: non ha mai tradito e non ha mai accettato compromessi che snaturassero la prospettiva di fondo della libertà e dell’eguaglianza. Così come non ha mai abbandonato l’ironia, sovente un po’ nascosto dietro al fumo della sua sigaretta.
Un caro abbraccio ad Emma, consorte di una vita, alle figlie Maria Carla e Paola, a tutti i compagni e alle compagne che in queste ore, a Catania e non solo, stanno piangendo la morte di Gabriele.
Ciao Gabriele, la terra ti sia lieve».
5 settembre 2017